domenica 4 settembre 2022

Morto a 13 anni dopo un volo dal quarto piano, spunta la chat segreta di minacce ad Alessandro: «Ti devi uccidere»

Alessandro viveva sotto continue minacce, che gli arrivavano da una chat segreta nella quale veniva scritto di tutto. I carabinieri stanno facendo luce sul caso del ragazzino di 13 anni, morto a Gragnano dopo la caduta dal quarto piano.

Insulti continui, promesse di un imminente incontro per strada per regolare i conti e anche inviti a farla finita («Ti devi uccidere»).

Identificati i primi autori dei messaggi

Identificati i primi autori dei messaggi, alcuni dei quali sarebbero minori, tanto che della vicenda sarebbe stata interessata anche la competente Procura. 

Gragnano, le minacce ad Alessandro

La storia di bullismo che arriva da Gragnano (Napoli) è nata fuori dall'ambito scolastico. I carabinieri, coordinati dalla Procura di Torre Annunziata, hanno ipotizzato che Alessandro abbia deciso di togliersi la vita proprio a causa delle continue pressioni di queste persone. La vittima li conosceva bene e forse lo avevano già aggredito fisicamente, scrive Il Mattino. Una spirale di bullismo nella quale Alessandro forse si è sentito perso, nonostante l’affetto della sua famiglia e della sua fidanzatina: i messaggi erano virtuali, ma le minacce probabilmente le ha sentite molto reali perché arrivavano da persone residenti non lontano da casa sua e che rischiava di incontrare tutti i giorni andando a scuola.

Cosa è successo

Il dramma si è consumato giovedì 1 settembre. Intorno alle 11 Alessandro si è sporto dalla finestra della sua cameretta e in pochi attimi è finito sul selcitato, all’interno del parco privato di via Lamma. L'allarme che ha fatto partire i soccorsi è stato dato da alcuni residenti. I soccorritori hanno solo potuto constatare il decesso. In un primo momento gli investigatori avevano pensato a un incidente domestico, un volo accidentale mentre il 13enne tentava di aggiustare il cavo dell’antenna tv, forse danneggiato dal maltempo. Dal telefonino del ragazzo, subito posto sotto sequestro, è emersa un’altra possibile verità, legata a chat segrete e messaggi inquietanti, alcuni dei quali ricevuti poco prima. Una versione, questa, che avrebbe trovato riscontro anche in alcune testimonianze, tanto da portare gli inquirenti a seguire un’unica pista, scartando al momento quella delle cause accidentali.

Dubbio sull'autopsia

Nel frattempo si resta in attesa di conoscere la decisione degli inquirenti in merito all'effettuazione o meno dell'autopsia: il corpo di Alessandro resta sotto sequestro nell'obitorio di Castellammare di Stabia a disposizione dell'autorità giudiziaria. Solo dopo avere sciolto i nodi legati all'esame autoptico, sarà possibile effettuare i funerali, giorno nel quale - come ha già annunciato il sindaco di Gragnano, Nello D'Auria - l'amministrazione comunale proclamerà il lutto cittadino.


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