domenica 26 settembre 2021

Laura Ziliani, il giallo dei cellulari delle figlie: prima venduti, poi riappaiono resettati: «Siti scambisti e tradimenti»

Sono scomparsi i telefonini nel caso dell’omicidio di Laura Ziliani. Silvia e Paola Zani, le figlie dell'ex vigilessa ora in carcere con l'accusa di omicidio e occultamento di cadavere della madre insieme al fidanzato della maggiore delle due, hanno infatti consegnato agli inquirenti dei cellulari nuovi, per poi ripensaci e far recapitare i vecchi smartphone, ma resettati alle impostazioni di fabbrica.

Sono scomparsi i telefonini nel caso dell’omicidio di Laura Ziliani. Silvia, assieme al fidanzato Mirto Milani e la sorella Paola Zani, hanno infatti consegnato ai carabinieri dei cellulari nuovi. Secondo l’uomo i terminali erano stati venduti per 250 euro «a un marocchino in stazione. Perché avevamo bisogno di soldi», ma dopo un mese, come spiega “La Stampa” sono “ricomparsi” e alle autorità sono stati fatti recapitare i vecchi smartphone, ma con reset alle impostazioni iniziali di fabbrica.

Silvia ha giustificato l’accaduto per la “vergona” causata «dall’idea che si sapesse che ero iscritta a un sito di scambisti», mentre Paola dal canto suo non voleva «che si sapesse che ho una relazione col fidanzato di mia sorella». I tentativi di depistaggio da parte degli accusati però non si fermano ai telefoni, dato ad esempio quello che è successo con le scarpe e i jeans della donna uccisa, seminati per Temù appena terminate le iniziali ricerche.

mercoledì 22 settembre 2021

Abusava dei baby calciatori al campo sportivo: in manette finanziere-allenatore

Indossava la divisa e faceva l'allenatore di calcio, ma per molti bambini era diventato un vero e proprio incubo. Un brigadiere delle guardia di finanza è stato arrestato dagli agenti della squadra mobile di Palermo per violenza sessuale nei confronti di sette bambini, tra i 9 e gli 11 anni.

La vicenda, ricostruita oggi dal Giornale di Sicilia, risale all'agosto scorso, ma la notizia è stata diffusa solo nella giornata di ieri, quando l’accusa ha chiesto un incidente probatorio, in programma nei prossimi giorni. Gli abusi sarebbero avvenuti nel centro sportivo delle fiamme gialle di Palermo, in via Messina Marine. Proprio nella struttura sportiva è stato bloccato in flagranza di reato Gianfranco Cascone, 54 anni, in servizio come centralinista, dopo che gli investigatori avevano piazzato alcune telecamere nascoste.

L'operazione era scattata lo scorso 12 agosto. All'incidente probatorio parteciperanno, non solo le 7 presunte vittime, ma anche altri 3 minorenni che potrebbero fornire nuovi particolari sulla vicenda. Le indagini sono state condotte dagli investigatori della squadra mobile che hanno ricevuto una prima denuncia dalla mamma di uno dei bimbi che sarebbero stati molestati da Cascone.

Il brigadiere era l'allenatore della squadra di calcio dei piccoli, tanto che i bambini lo chiamavano «mister»; proprio durante questa attività sarebbero avvenuti gli abusi. Le accuse avrebbero trovato riscontro dalle immagini della telecamera nascosta nel centro sportivo che hanno fatto scattare l'arresto in flagranza. Gli agenti infatti si trovavano nelle vicinanze, sospettando che il sottufficiale potesse compiere altre violenze.

domenica 19 settembre 2021

Gabriele Bianchi, lettere da ammiratrici in carcere. La fidanzata incinta gelosa e il nome del figlio: «Aureliano sembra Suburra»

Continuano a uscire particolari su Gabriele Bianchi, in carcere perché imputato insieme al fratello Marco e ad altri due giovani di Artena del brutale omicidio del ventunenne Willy Monteiro Duarte, nella notte tra il 5 e il 6 settembre dell’anno scorso a Colleferro. Chiuso in cella Bianchi non si è dovuto preoccupare solo delle minacce degli altri detenuti, ma anche della gelosia della fidanzata per via delle ammiratrici e del cambio dal nome scelto per il figlio: «Aureliano sembra Suburra!».

Gabriele Bianchi è in carcere con i fratello Marco ed altri due complici per il brutale assassinio di  Willy Monteiro Duarte e, mentre è impegnato a difendersi dagli altri detenuti che lo minacciano, si è dovuto preoccupare anche della gelosia della fidanzata e del nome da dare al figlio. Da quanto emerge dalla perizia sulle intercettazioni effettuate a Rebibbia dai carabinieri e date da “Repubblica” il crimine commesso da Bianchi avrebbe avuto un effetto calamita su alcune ragazza, che avrebbero cominciato a scrivergli in carcere rendendo la fidanzata gelosa: «Quelle ti vedono ai Tg – ammonisce lei - e scrivono a Rebibbia». L’imputato la tranquillizza e le promette amore eterno: «Io ti sto dicendo che io per te adesso, adesso, questa cosa non l’ho mai provata nei tuoi confronti, mai, però adesso io ti amo sopra ogni cosa, ok? Ti sto dicendo io per te venderei la mia anima al diavolo, per rista’ con la famiglia mia e con te. Cioè io voglio invecchiare con te. Non so se tu lo capisci».

Un altro problema è il nome da dare al figlio. Quando è stato arrestato mancava poco al parto della fidanzata e il nome scelto era stato quello di Aureliano, che però ricorda troppo il protagonista di Suburra: «Il 30 ottobre – spiega la fidanzata - riesce la serie nuova di Suburra, si chiama il ritorno di Aureliano, non si può proprio chiamà. Vi contestano a voi proprio ogni cosa... lo stile di vita... di qua e di là, io vado a chiamà un figlio Aureliano? Che lo so che non c’è niente di male, io, ma tu non ti rendi conto del fuori, tesò. Cioè quello va a scuola, massacrato, appena arriva, tesò». A Bianchi però non va bene neanche il nome Leonardo: «Non chiamate figlio come un salame...aho, mi incazz* come una bestia».

venerdì 17 settembre 2021

Massimo Moratti cuore d'oro: dona il suo stipendio (1,5 milioni di euro) agli operai in cassa integrazione

Massimo Moratti cuore d’oro fa felice i suoi operai: ma stavolta l’Inter, club di cui per anni è stato proprietario, presidente e tifoso, non c’entra. L’attuale presidente della Saras infatti, dopo che l’azienda petrolifera ha dovuto chiedere la cassa integrazione per via della crisi Covid, per non mettere in difficoltà i suoi dipendenti ha deciso di intervenire mettendo mano alle sue tasche.

Per i mesi di ottobre, novembre e dicembre gli operai dovevano difatti avere stipendio ridotto, proprio per via della cassa integrazione. Ma Moratti, scrive SportMediaset, ha deciso di donare ai suoi dipendenti il suo intero stipendio annuale di 1,5 milioni di euro, che andranno a integrare (con circa 150 euro netti) i tre mesi di stipendio ridotto degli operai. Il bellissimo gesto riguarda solo gli operai e non i dirigenti, i cui salari sono più alti e che dell’integrazione, con ogni probabilità, non hanno bisogno.

«Vi ringrazio per i sacrifici che state facendo - ha scritto Moratti in una lettera inviata agli operai della sede di Sarroch, vicino Cagliari - sono di grande aiuto per il superamento di un periodo difficile. Mi permetto di mettere a disposizione il mio emolumento annuo che vi consentirà di alleviare, almeno in parte, il peso della cassa integrazione». La decisione di Moratti ha trovato il plauso anche dei sindacati: «Non ho mai visto un’iniziativa simile - spiega Stefano Fais, Rsu aziendale Cgil, scrive ancora SportMediaset - la famiglia Moratti ancora una volta dimostra di stare vicino ai suoi dipendenti».

Claudia Rivelli, arrestata la sorella di Ornella Muti. In casa trovata droga dello stupro: «La usavo per le pulizie»

Claudia Rivelli, sorella di Ornella Muti, è finita in manette dopo che nella sua abitazione è stata trovata la droga dello stupro. La donna ha spiegato alla polizia romana che ha fatto irruzione nel suo appartamento che il liquido sospetto era usato per le pulizie di casa, ma dalle analisi è emerso che si trattava invece di Gbl (la cosiddetta droga dello stupro).

Secondo quanto riportato da Il Messaggero, la 71enne è stata arrestata per detenzione ai fini di spaccio. In casa infatti ne aveva più di tre litri. Da mesi la polzia di Fiumicino indagava sull'arrivo in aeroporto di importanti quantitativi della sostanza incriminata e uno di questi pacchi, che è stato seguito e monitorato, sarebbe poi stato consegnato nell'appartamento della Rivelli. 

Al giudice la donna ha provato a dire che la sostanza in questione viene usata per le pulizie: «er me è una specie di acquaragia. Me l’ha fatto scoprire mia madre, che la utilizzava da vari anni: prima di morire aveva chiesto a mio figlio di ordinarla su internet, ma invece di un flacone ne sono arrivati due. Ha pagato lui, io non sono pratica». Per la Rivelli sono stati chiesti i domiciliari, ora la prima prima udienza del processo è fissata per il prossimo febbraio.

Padre uccide la figlia nel giorno del compleanno, poi si suicida. I corpi trovati fuori al cancello dai parenti

Tragedia nel padovano, i corpi di due persone, padre e figlia, sono stati trovati poco dopo le 12.30 di oggi all'esterno di una casa in via Palù 72 a Sarmeola di Rubano, alla periferia della città.

La donna avrebbe cercato di fuggire dopo una lite, ma il padre l'ha rincorsa e uccisa a colpi di pistola davanti al cancello dell'abitazione. Poi ha rivolto l'arma verso se stesso e si è tolto la vita. Entrambi i cadaveri sono stati trovati sulla strada da alcuni parenti che stavano andando nella casa per festeggiare il compleanno.

Sulla tragica vicenda stanno indagando i Carabinieri. 

giovedì 16 settembre 2021

Palma, morta di Covid dopo il parto. Il marito: «Rubati la fede, un anello e il cellulare»

Non bastava la tragedia della morte per Covid di Palma Reale, avvenuta poco dopo il parto. La famiglia della 28enne di San Prisco (Caserta), ora è alle prese anche con un episodio vergognoso: in ospedale a Napoli sono stati rubati la fede nuziale, un anello e il cellulare della ragazza, che aveva da poco dato alla luce il suo quarto figlio.

A denunciare l'accaduto è stato il marito e coetaneo di Palma, Alfonso Vozza, che dopo il decesso ha chiesto la restituzione degli effetti personali ma mancavano «il cellulare, la fede e un anello 'solitario' che le avevo regalato quando è nata la nostra prima figlia». L'uomo ha reso noto di aver intrapreso un'azione legale. «Mi domando con quale coraggio si possa commettere un'azione così crudele. Oggetti che, oltre a quello materiale, avevano un gran valore sentimentale».

Intanto, Maria Reale, la sorella di Palma, ha lanciato un appello sui social: «Restituiteci almeno il suo cellulare, anche in forma anonima, non privateci anche dei ricordi».

martedì 14 settembre 2021

Prato, parroco di 40 anni arrestato: «Don Francesco con i soldi delle offerte comprava cocaina e “droga dello stupro” per festini hard»

Arrestato per spaccio di stupefacenti a Prato, un sacerdote, don Francesco Spagnesi, coinvolto in un'indagine della polizia su feste a base di cocaina e di Gbl, la cosiddetta “droga dello stupro”. Il parroco, 40 anni, è stato messo agli arresti domiciliari dal gip Francesca Scarlatti che ha accolto la richiesta di misura cautelare presentata dalla procura.

Le accuse sono di spaccio e importazione di sostanze stupefacenti. Il sacerdote da pochi giorni ha lasciato gli incarichi nella Parrocchia dell'Annunciazione nel quartiere pratese della Castellina. 

Secondo quanto ricostruito dalla squadra mobile di Prato, il parroco don Francesco Spagnesi avrebbe importato dall'estero, nel corso del tempo, quantitativi di Gbl (la droga dello stupro) compresi tra mezzo litro e un litro per volta assieme ad un complice, Alessio Regina, di 40 anni. Proprio grazie all'individuazione dell'attività criminale di quest'ultimo e al suo arresto avvenuto a fine agosto per importazione di droga dall'Olanda, gli inquirenti hanno scoperto il coinvolgimento del sacerdote. Secondo la polizia la droga sarebbe stata pagata con le offerte dei parrocchiani e destinata a persone contattate tramite siti di incontri sessuali. 

J-Ax contro negazionisti e no-vax: «Mi minacciano di morte, ma ad alcuni politici fa comodo»

Un duro sfogo quello di J-Ax sulla sua pagina Instagram dopo le ennesime minacce ricevute dai negazionisti e dai no vax. Da tempo il cantante si batte perché si abbia consapevolezza di questa malattia e per diffondere messaggi pro vax, ma questo non è piaciuto a molti che lo hanno messo nel mirino delle minacce e degli insulti dei vari gruppi Telegram.

Sulla sua pagina social ha voluto pubblicare diversi video: «Ho ricevuto delle minacce da alcuni NO-VAX che vogliono: “Cercarmi, bastonarmi, investirmi e riempirmi di botte” Quando la politica capirà che siamo di fronte a un gruppo di terroristi anti-italiani che si sta radicalizzando, sarà, come sempre, troppo tardi», spiega nella didascalia e poi nei seguenti video argomenta quello che sta succedendo e il suo pensiero a riguardo, facendo un appello anche ai politici. 

«Non è a prima volta (che viene minacciato), in passato mi hanno mandato anche foto dei proiettili. Queste persone sono bianche e non parlano arabo nessuno si schiera e fa nulla perché gli fanno comodo», prosegue facendo riferimento ad alcuni politici di cui non fa il nome, «Possono minacciare di morte e pedinare medici. Cari politici io spero che sappiate che state proteggendo delle persone pericolose che sono anti-italiane».

«Quando penso ai negazionisti penso agli operai del mondo dello spettacolo, a chi ha avuto le serrande chiuse per mesi. I negazionisti vogliono rovinare l'Italia e gli italiani. Tutto questo nasce da alcune mie dichiarazioni fatte in merito allìimportanza dei vaccini dopo che io e mia moglie abbiamo avuto un brutto Covid». Dei negazionisti afferma: «Chiunque capirebbe che si tratta di un'iperbole comica di chi nega che un virus abbia ucciso 5 milioni di persone nel mondo. Chi nega questo virus sta condannando a morte altri italiani».

Poi conclude: «Io capisco la paura delle persone che non vogliono vaccinarsi, noi che ci siamo vaccinati l'abbiamo avuta lo stesso, ma lo abbiamo fatto perché è un dovere civico. I negazionisti sono privilegiati che non sanno cosa è il Covid. Io non solo ho avuto il Covid, ma ho perso persone importanti per qusto virus, come il padre di Jad. Nessuno vuole togliere la libertà di nessuno, si tratta solo di rispettare la vita, il dolore e la morte delle persone, perché questo è il Covid».

Eitan, la famiglia della mamma dall'Israele: «Sta bene»

C'è un'importante novità sul piccolo Eitan, il bambino di 6 anni sopravvissuto alla strage della funivia del Mottarone dello scorso 23 maggio, che ha visto morire sotto i propri occhi il papà, la mamma e il fratellino. Eitan «sta bene», hanno fatto sapere fonti legali vicine alla famiglia materna del piccolo, che si trova ora in Israele, Paese di origine dei genitori in cui è stato portato qualche giorno fa dal nonno, ora indagato per sequestro di persona.

Nell'ambito del procedimento sull'affidamento si dovrebbe «chiedere a Eitan dove vuole vivere» attraverso «l'ascolto e la verifica delle reali condizioni del minore» con «una consulenza tecnica d'ufficio e quindi in contraddittorio tra le parti», che invece è stata «rigettata, ha spiegato l'avvocato Sara Carsaniga, uno dei legali della famiglia materna del bambino.

La precisazione dalla famiglia della mamma arriva dopo le accuse dello zio paterno del bambino, che ha detto che «la famiglia Peleg trattiene Eitan come i soldati dell'esercito israeliano sono tenuti prigionieri nelle carceri di Hamas». Il piccolo in questi mesi era sotto la tutela legale della zia paterna Aya: sabato scorso il nonno materno è andato a prenderlo per una visita concordata e non lo ha più riportato a casa. Secondo quanto emerso, lo avrebbe riportato in Israele con un volo privato.

lunedì 13 settembre 2021

Scherzi a parte, Andrea Roncato nella bufera: «Al GF per la fi*a a Venezia». Pierpaolo Pretelli difende Giulia Salemi

Bufera sulle parole di Andrea Roncato, vittima ieri sera di Scherzi a Parte, con Pierpaolo Pretelli che interviene nel dibattito social per difendere la fidanzata Giulia Salemi. L'attore era stato invitato a Venezia per un finto premio e si è scagliato contro i personaggi dei reality come il Grande Fratello. Offese che sono rimbalzate su Twitter.

Andrea Roncato è stato ospite della prima puntata di Scherzi a Parte, condotto da Enrico Papi. Nel corso dello scherzo su un presunto premio non ricevuto che sarebbe andato invece all'ex gieffino Patrick Ray Pugliese Andrea Roncato ha rivendicato la sua carriera e inveito contro il Grande Fratello dichiarando: «Al Grande Fratello ci vanno quelli che mostrano la f..a a Venezia». 

Andrea Roncato su Scherzi a Parte

Parole che hanno ricordato il red carpet di molti anni fa di Giulia Salemi e Dayane Mello. Contro l’ex marito di Stefania Orlando si è scagliato Pierpaolo Pretelli, che ha twittato: «Andrea Roncato, ti conoscono tutti per cinema e Tv di cui hai fatto parte. Ma stasera non hai dimostrato di essere un gentleman… pessimo!».

Guendalina Tavassi, foto social con l'occhio nero. La figlia la condivide, poi scompare da Instagram

Un mistero circonda Guendalina Tavassi. L’ex gieffina Guendalina Tavassi ha pubblicato su Instagram nelle stories una foto che la vede con un occhio nero:  il misterioso scatto è stato condiviso anche dalla figlia Gaia e poi fatta sparire dal social.

Guendalina Tavassi ha spaventato i suoi follower. Guendalina Tavassi, ex gieffina ed ex naufraga dell’Isola dei Famosi, ha pubblicato nottetempo un suo scatto che la vede con un occhio nero, in lacrime, seguito dalla scritta: “fortunatamente sono ancora qua”. La foto è stata poi condivisa anche dalla figlia di Guendalina, Gaia Nicolini, che ha aggiunto alla frase della madre “A ridurre mia madre così, che schifo. Vergogna sono senza parole”.

Cosa sia successo è ancora un giallo, reso ancora più fitto dal fatto che mamma e figlia hanno poi cancellato la condivisione. Forse seguiranno spiegazioni, ma c’è da considerare che proprio ultimamente Guendalina Tavassi aveva raccontato sul social che alcuni “vandali” avevano danneggiato la sua auto…

Alanis Morissette, rivelazione choc: stuprata più volte. «Perché ho aspettato 30 anni? Ma vaffanc**o»

«Mi ci sono voluti anni di terapia anche solo per ammettere che c'era stato qualche tipo di vittimizzazione da parte mia»: stupisce tutti la cantante Alanis Morissette, oggi 47enne, rivelando di essere stata stuprata da più uomini quando era ancora un'adolescente. La cantante canadese ha parlato per la prima volta all'interno del documentario HBO 'Jagged', presentato in anteprima al Toronto International Film Festival 2021.

«Dicevo sempre che ero consenziente, - dice commossa la Morrisette - ma poi mi veniva ricordato, 'Ehi, avevi 15 anni, non sei consenziente a 15 anni'. Ora penso, 'Oh sì, sono tutti pedofili. E' uno stupro di minore».

Morissette, che ha taciuto l’identità dei suoi aguzzini, ha ammesso di averne parlato all'epoca con alcune persone, ma di non essere mai stata creduta o realmente ascoltata. Il suo grido d'aiuto cadde nel vuoto.  «Molte persone dicono 'perché quella donna ha aspettato 30 anni?' Io dico vaffanc*lo», ha sentenziato Alanis. «Non hanno aspettato 30 anni. Nessuno le ascoltava oppure la loro vita era minacciata o era minacciata la loro famiglia. Tutta la cosa del 'perché le donne aspettano?' Le donne non aspettano. La nostra cultura non ascolta». 

Femminicidio, ammazza la compagna a coltellate durante una lite a Cosenza: Silvia Lattari e Giuseppe Servidio avevano due figli

Ancora una donna uccisa a coltellate, il secondo femminicidio di oggi, il 47mo dall'inizio dell'anno: una strage che non si riesce a fermare. Si chiamava Sonia Lattari, 43 anni ed è stata ammazzata durante una lite dal convivente Giuseppe Servidio, 52 anni, meccanico nella loro abitazione a Fagnano Castello, Cosenza

Due i figli della coppia. L'uomo è stato fermato dai carabinieri mentre vagava attorno a casa in stato confusionale. E' nato in Corsica e per questo era soprannimato il Corsicano. 

Giuseppe Servidio é stato bloccato dai carabinieri nei pressi dell'abitazione in cui é avvenuto l'uxoricidio. Secondo quanto é emerso dalle prime indagini, i rapporti tra Sonia Lattari ed il marito erano tesi da tempo per motivi che sono in corso d'accertamento.

La coppia, secondo quanto si é appreso, aveva due figli che non erano in casa nel momento in cui tra Giuseppe Servidio e la moglie é scoppiata la lite culminata con l'uccisione della donna.

È stata uccisa con diverse coltellate all'addome nella casa dove viveva con il marito a Fagnano Castello, in provincia di Cosenza. Sonia Lattari, 43 anni e madre di due figli, sarebbe stata aggredita al culmine di una accesa discussione. Il marito 52enne è stato portato dai carabinieri in caserma per essere ascoltato. È stato proprio lui a chiamare il 112. Sul posto i militari della compagnia di San Marco Argentano, il magistrato di turno e il medico legale.


domenica 12 settembre 2021

Revenge porn, con l'amico diffonde in chat i video della fidanzata minorenne: nei guai due ragazzi

La Polizia di Salerno e la sezione di polizia giudiziaria della procura della per i minorenni di Salerno ha eseguito questa mattina due ordinanze cautelari, con le quale il gip, su richiesta del procuratore del Tribunale per i minorenni di Salerno ha disposto la misura coercitiva del collocamento in comunità nei confronti di due adolescenti residenti a Salerno.

I provvedimenti riguardano gravi episodi di revenge porn e condotte di detenzione, diffusione e commercializzazione di materiale pedopornografico riguardante anche bambini di tenera età. Le indagini svolte dalla Polizia Postale e dalla Sezione di pg dei carabinieri, hanno consentito, in prima battuta, di acquisire gravi indizi di colpevolezza in ordine a un primo episodio in cui uno dei minori cedeva a un suo amico, mediante WhatsApp, dei video sessualmente espliciti, ritraenti la sua fidanzata, con il chiaro intento di arrecarle danno.

Lo sviluppo investigativo ha evidenziato, poi, che l'altro minore, quello che aveva ricevuto il video della ex del suo amico, ha amplificato e moltiplicato gli effetti, già di per sé gravi, dell'illecito. In particolare il ragazzo ha mercificato e diffuso in rete il materiale pornografico ricevuto, mediante il baratto su chat di gruppo intrattenute su Telegram e Whatsapp a cui aderivano centinaia di utenti con gli immaginabili effetti a catena conseguenti. 

Inoltre la Polizia Postale sui telefoni cellulari in sequestro a carico degli indagati ha accertato la detenzione di un'ingente quantità di materiale pedopornografico, che riguardava altre minori anche di età giovanissima, mentre posavano in atteggiamenti intimi.

Il materiale evidentemente acquisito nel contesto di questo nuovo e allarmante fenomeno, diffuso anche fra i minori, definito di sexting, ossia di scambio di contenuti espliciti in rete, è stato ottenuto, nel caso di uno dei due indagati, mediante un vero e proprio baratto che determinava una diffusione in rete continua e sostanzialmente inarrestabile dei contenuti pedo-porno in esame.

Particolarmente significativo, in proposito l'annuncio pubblicitario rintracciato su uno dei telefoni in uso a uno degli arrestati: «scambio foto della mia ex per pedo», corredato da una immagine intima di una minore salernitana. L'operazione di polizia giudiziaria, dunque, mette concretamente in luce i rischi derivanti dalla pratica del sexting, diffusissima tra i giovanissimi. Tale pratica, caratterizzata dal cinismo di chi, in modo disinvolto, quasi fosse un gioco, immette in rete video o immagini porno riguardanti minorenni (talora anche di persone conosciute), invece, ed al di là di ogni altra considerazione, determina danni devastanti e permanenti alle vittime, segnando per sempre le loro vite. 

martedì 7 settembre 2021

Chiara Ugolini, uccisa in casa a 27 anni dal vicino. Ipotesi aggressione sessuale, tre comunità in lutto

Chiara Ugolini aveva 27 anni, un sorriso solare ed un entusiasmo contagioso. È morta domenica scorsa in casa, aggredita dal suo vicino, e a trovare il corpo, con una vistosa ferita alla testa, è stato il fidanzato, con cui conviveva a Calmasino di Bardolino (Verona).

Chiara si era trasferita lì dopo la laurea, per lavorare nel negozio del suocero, ma non si era presentata per il turno e così Daniel, preoccupato, era tornato a casa, facendo l'agghiacciante scoperta. Mentre partivano le prime indagini, il vicino di casa di Chiara, un 38enne italiano, iniziava una lunga fuga in moto, arrivando fino all'autostrada A1, diretto probabilmente a Roma. A fermarlo in tarda serata, nei pressi del casello di Impruneta (Firenze), una pattuglia della Polizia stradale. L'uomo, su cui pendevano gravi indizi di colpevolezza, ha ammesso le sue colpe ma non è ancora chiara la dinamica dell'accaduto e le ragioni dell'aggressione.

Chiara Ugolini e il suo fidanzato abitavano nello stesso stabile del 38enne: la coppia al secondo piano della palazzina di via Verona, l'uomo al piano terra. Tra le ipotesi degli inquirenti potrebbe esserci quella di una lite condominiale, finita male, o quella di un'aggressione a sfondo sessuale. Mentre si cerca di dare una risposta ai tanti perché di un delitto così atroce, diverse comunità sono sconvolte.

A Fumane, paese d'origine di Chiara, il paese si è stretto intorno al papà, che ha lavorato a lungo per un'azienda vinicola, e alla mamma, che lavorava in un mobilificio. Anche gli abitanti di Bardolino sono sotto choc per quanto accaduto, così come la società del Volley Palazzolo, dove Chiara aveva militato a lungo prima come giocatrice e poi anche come allenatrice, per trasmettere la sua passione per la pallavolo ai bambini.

Il massacro del Circeo rivive ne La scuola cattolica. Porcaroli: «Quegli occhi spalancati di Donatella mi hanno sconvolto»

VENEZIA - Una ragazza ha perso il bus e non sa come tornare a casa, così fa l’autostop. Un giovane gentile dà un passaggio a lei e all’amica. Non sa che quel momento preluderà a una delle pagine più buie della storia italiana, il massacro del Circeo, 36 ore ininterrotte di stupri e torture perpetrati su Donatella Colasanti (miracolosamente sopravvissuta) e la sua amica Rosaria Lopez (rimasta uccisa) da tre studenti della borghesia romana. La storia diventa un romanzo Premio Strega, La scuola cattolica di Edoardo Albinati (Rizzoli) e poi un film di Stefano Mordini (nel cast Golino, Scamarcio, Tersigni), in sala dal 7 ottobre dopo la presentazione fuori concorso alla Mostra di Venezia. Nei panni di Donatella, Benedetta Porcaroli (Baby, Tutte le mie notti), che si è raccontata alla stampa.

«Gli occhi spalancati di Donatella per la durata della violenza rappresentano la perdita di fiducia nell’essere umano. Posso solo immaginare alla lontana cosa si provi a essere violati nel proprio intimo, ma mi ha colpito il fatto che lei dopo abbia dichiarato di non condannare affatto tutto il genere maschile, io vorrei sposare quella fiducia».

In che senso?
«Non siamo in una situazione alla “maschi contro femmine”, ma esiste un problema culturale di fondo, manca un’educazione sentimentale che va insegnata».

Da romana, questo episodio la tocca più da vicino?
«Fin da bambina ho frequentato il Circeo e conoscevo la storia, per questo sento un coinvolgimento di responsabilità forte».

Quanto si è spinta oltre il limite per girare questo film?
«A un certo punto ho avuto un blocco fisico, non riuscivo a togliermi i vestiti nella scena in cui venivo minacciata con la pistola. Ma di raccontare queste storie c’è ancora bisogno per sottolineare il diritto di essere innocenti».

Cosa dice il film oggi alla società di oggi?
«Che non ci si dovrebbe mai abituare a situazioni del genere e rifiutare l’idea di doverle in qualche modo elaborare».

Il film l’ha resa più vigile?
«Certo, e ho tutte le paure di una donna giovane».

domenica 5 settembre 2021

Vittorio Sgarbi, polemica sulle frasi d'amore di Benigni per la moglie al Festival di Venezia: «Ma è plagio?»

«Non è obbligatorio che uno citi delle frasi non sue, per carità. Però è giusto che si sappia che Benigni ha fatto commuovere l'Italia con frasi che non sono sue, ma di Jorge Luis Borges e di Vladimir Nabokov, e in genere è meglio citare la fonte». Con queste parole, il critico d'arte per eccellenza, Vittorio Sgarbi torna a far polemica. In una dichiarazione all'Adnkronos, ha commentato il risalto mediatico delle frasi d'amore che Roberto Benigni ha dedicato alla moglie Nicoletta Braschi, mercoledì scorso, nel ricevere il Leone d'Oro alla Mostra di Venezia. Ma non solo, Sgarbi tuona anche su Twitter, con delle domande retoriche dove rimarca il "plagio" dell'attore toscano. 

«Conosco solo un modo di misurare il tempo: con te o senza di te», è stata la frase dell'attore e regista toscano rivolta alla consorte seduta in platea.

«Se avesse citato Dante si sarebbe riconosciuto - dice Sgarbi -, perché Dante scrive in una lingua che è diversa dalla nostra, mentre Borges scrive frasi che vanno bene per la vita di molti».

«Per carità -osserva il critico d'arte- va bene perché la frase è bella, ma Benigni ha interpretato Borges. D'altronde è un attore». Ma c'è anche un'altra frase che, rivela Sgarbi, è stata 'copiatà da Benigni. «'Era amore a prima vista, a ultima vista, a eterna vista' è una frase che il protagonista di 'Lolità di Nabokov Humbert Humbert dice proprio su Lolita -spiega Sgrabi- quindi anche questa non è farina del sacco di Benigni, che evidentemente ama 'per procura'». E sul Leone d'Oro consegnato a Beningni, ironizza: «Va bene perché è un premio all'attore, ma il Premio Viareggio direi che è un po' improprio...».

Lamenta un forte mal di testa e perde i sensi poco dopo, Gaia muore a 25 anni

Ha lamentato un forte mal di testa ed è morta improvvisamente a 25 anni. Gaia Young, giovane sorella dello scrittore e commentatore Toby Young e figlia di Lord Michael Young, era tornata da un giro in bici e aveva detto ai suoi cari di non sentirsi molto bene, ma nessuno avrebbe pensato a un simile epilogo. 

Il suo decesso è stato definito dalle autorità locali inspiegabile, anche perché un primo esame autoptico sul cadavere si è rivelato "inconcludente". La ragazza non aveva patologie pregresse, non aveva nemmeno il Covid, adesso si cerca di indagare sulle cause che possano aver scatenato una simile tragedia. Tutto è iniziato durante una cena, quando la 25enne si è alzata da tavola per riposare sul divano a causa del forte mal di testa ed è svenuta.

I suoi cari hanno subito chiamato l'ambulanza ed è stata trasferita all'University College London Hospital, ma per lei non c'è stato nulla da fare e poche ore dopo è stata dichiarata cerebralmente morta. La sua morte ha scolvolto la famiglia e i suoi amici, tutti hanno ricordato Gaia come una ragazza solare e piena di vita. 

giovedì 2 settembre 2021

Esce dal Mc Donald's e crolla sull'asfalto: 16enne lotta tra la vita e la morte

Appena uscito dal McDonald's di Spinea (Venezia) con un sacchetto di patatine e una bibita in mano, era salito di nuovo sul suo skateboard. Era da solo, a 16 anni, in una mattinata come tante che di colpo, attorno a mezzogiorno, poteva trasformarsi in una tragedia senza fine. 

Alcuni metri percorsi con lo skate sul marciapiede di via Palladio, un quartiere residenziale di Spinea, e poi la caduta a terra. Arresto cardiaco, il referto dei medici del Suem che sono intervenuti chiamati da alcuni passanti e che l’hanno portato all'ospedale di Mirano. Lo rivela Il Gazzettino.

Ora è ricoverato in terapia intensiva. Il giovane residente a Chirignago lotta tra la vita e la morte. La prognosi è riservata. La situazione è ancor più drammatica per il fatto che il 16enne sarebbe rimasto alcuni istanti senza ossigeno.

Siddharth Shukla è morto per un attacco di cuore: il modello e attore indiano aveva 40 anni

Siddharth Shukla, modello indiano, star della televisione e del cinema, è morto a 40 anni per un attacco di cuore. Era noto per i suoi ruoli in Broken But Beautiful 3, Balika Vadhu e Dil Se Dil Tak. «Il primo rapporto indica che è morto per un attacco di cuore. 

Tuttavia, non saremo in grado di confermare la causa della sua morte fino a quando non avremo completato l'autopsia», ha riferito l'Hindustan Times, citando un medico anziano del dipartimento di medicina legale dell'ospedale.

Un'ondata di tributi dai suoi amici e colleghi dell'industria televisiva ha colpito i social media poco dopo la notizia. Molti hanno espresso la loro tristezza e shock per il fatto che l'attore fosse morto in così giovane età. Shukla ha recitato in film di Bollywood e ha recitato in numerosi programmi TV di successo.

mercoledì 1 settembre 2021

Il giallo di Giulia, la hostess morta a 29 anni nell'incendio della barca a vela: si indaga per omicidio colposo

Aperta un'inchiesta per omicidio colposo sulla morte di Giulia Maccaroni, la 29enne romana uccisa dall'incendio della barca su cui prestava servizio, a Marina di Castellammare di Stabia (Napoli).

Il fascicolo aperto dalla Procura di Torre Annunziata è al momento contro ignoti. Gli inquirenti in particolare vogliono capire quali siano state le reali cause dell'incendio sviluppatosi sul veliero Morgane, andato a fuoco e quasi completamente affondato nella notte tra domenica e lunedì. Per questo si sta lavorando anche a recuperare l'imbarcazione, parzialmente affondata nella zona di Marina di Stabia, lì dove si è verificato il fatto.

C'è attesa inoltre per l'autopsia sulla salma della ragazza, che potrebbero fare luce sulle cause che hanno provocato la morte della ventinovenne, presente a bordo dell'imbarcazione quando attorno alle 3 di notte alcuni addetti alla sicurezza dell'area portuale si sono accorti delle fiamme e hanno dato l'allarme.

Suoceri fatti a pezzi e messi in una valigia, Elona voleva impedire che il figlio scoprisse la gravidanza

Elona Kalesha, la 36enne di origine albanese detenuta a Firenze da dicembre scorso per il duplice omicidio dei genitori del suo ex fidanzato, i coniugi Shpetim e Teuta Pasho, avrebbe ucciso per impedire che la coppia rivelasse al figlio che lei aspettava un bambino da un altro uomo. Sarebbe questo il presunto movente secondo l'accusa, in base alle indagini effettuate dai carabinieri e dirette dalla pm Ornella Galeotti.

Secondo quanto accertato dalla procura, la donna avrebbe abortito in ospedale a Firenze nell'ottobre del 2015, pochi giorni prima della scomparsa dei Pasho, avvenuta il 1 novembre, e della scarcerazione dell'ex fidanzato Taulant Pasho, detenuto nel carcere di Sollicciano fino al 2 novembre.

Questa mattina, nel corso dell'udienza davanti al riesame per discutere della scarcerazione della 36enne, la pm Ornella Galeotti ha depositato nuovi documenti, tra cui il verbale dell'interrogatorio di Taulant Pasho. L'uomo, alla pm, avrebbe detto di non avere mai saputo della gravidanza della 36enne, negando di poter essere il padre dle piccolo, essendo detenuto. Sempre in base a quanto appreso, alcuni familiari di Teuta Pasho avrebbero riferito agli investigatori che pochi giorni prima di scomparire la donna aveva manifestato la volontà di parlare col figlio di una cosa che riguardava Elona, e che lui avrebbe dovuto scegliere tra la sua famiglia e la fidanzata. Intanto l'udienza al tribunale del riesame è stata rinviata al 20 settembre su richiesta dei difensori della donna, avvocati Federico Febbo e Antonio D'Orzi, per visionare i nuovi documenti dell'accusa. Al riesame la difesa ha chiesto la scarcerazione della donna anche perchè sulle maniglie delle valigie con i resti della coppia non è stato rilevato il Dna della loro assistita.

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