venerdì 29 ottobre 2021

«Riposa in pace»: il mistero della star di Tik Tok trovato morta a 22 anni

Muore a soli 22 anni per cause ancora da chiarire. Huey Haha, star dei social network, in modo particolare di Tik Tok è morto improvvisamente per cause che non sono state specificate e lascia una bambina di 2 anni. A dare la notizia è stata la sua stessa famiglia con un post su Instagram.

«Riposa in pace. Huey Haha è morto il 25 ottobre 2021. Amava e apprezzava ogni singolo dei suoi sostenitori. Questo è il gofundme ufficiale, tutti i proventi andranno alle spese funerarie e a sua figlia», hanno scritto in un post. L'influencer, di origini asiatiche ma che viveva da tempo in California, era molto conosciuto e alcuni dei suoi video avevano superato anche i 100 milioni di visualizzazioni. Era particolarmente apprezzato per i suoi sketch comici che si incentravano su pistole, marijuana e sulla cancel culture.

Tantissimi sono stati i messaggi di cordoglio e le donazioni sulla pagina di raccolta fondi lanciata dai suoi cari online. La piattaforma GoFundMe ha attualmente raccolto 32.880 dollari e ha superato il suo obiettivo iniziale di 15.000 dollari.

Elisabetta Canalis difende Ambra Angiolini. E poi rivela: «Anch'io sono stata tradita»

Elisabetta Canalis si schiera dalla parte di Ambra Angiolini. In un'intervista rilasciata al settimanale Grazia, la showgirl 43enne rivela a tutti di aver sofferto molto in passato per amore e rivela: «Anche io come Ambra, sono stata tradita».

L'ex velina sempre più sulla cresta dell'onda finisce sulla copertina del settimanale di moda, bellezza e cultura e in una lunga intervista parla del suo passato e di quanto abbia sofferto in passato per amore. Proprio per questa ragione ha provato una fortissima empatia con l'attrice a cui è stato consegnato il Tapiro d'oro da Valerio Staffelli per la fine burrascosa della sua storia d'amore con il tecnico della Juventus Massimiliano Allegri.

Dopo essere tornata in tv su Tv8 con Vite da copertina si scopre una nuova Elisabetta Canalis: «Contano gli anni e l’esperienza. Ho accettato le mie debolezze e i miei lati non perfetti, e questo è diventato il mio punto di forza, mi ha resa più vicina agli altri. Più empatica. Prima avevo troppi limiti. Il successo è arrivato presto e non ero preparata ad affrontarlo. Così ho dato per scontate tante cose e perso la motivazione che avevo all’inizio. L’ho capito solo allontanandomi. Da un paio d’anni ho ripreso le fila della mia vita professionale, partendo da piccoli progetti che mi hanno portato a sfide più grandi».

«Sono il risultato del lavoro di tante persone che guadagnano molto meno di me - cotinua Elisabetta -. Sono cresciuta, sono una donna che comprende le altre donne. Nella storia di Ambra mi sono immedesimata. In passato mi sono trovata nella posizione di Ambra, sono stata tradita anch’io. Avere il cuore a pezzi e sentirselo ricordare non è piacevole. Se guardo indietro ripenso a me con tenerezza».

A causa del tanto gossip, che da sempre la vede protagonista, ha deciso di scappare in America: «So che cosa vuol dire essere sulle pagine dei giornali per le tue questioni private. Molte persone la vivono comunque bene, a me cambiava la giornata. Cammini per la strada, vai dal salumiere e tutti si sentono liberi di dire il loro pensiero. Per me vige la regola di Pippo Baudo: ‘Se fai questo lavoro e sei di malumore, stai a casa’. Sei un privilegiato e per rispetto del pubblico e di chi non ha avuto questa fortuna, non puoi essere sgarbato. Ho fatto video di auguri per compleanni, battesimi, comunioni, perfino una cresima. Cerco sempre di farlo perché poi tanto, quando torno in America, non me li chiedono».

Adesso, infatti, la showgirl sarda vive da pendolare fra gli Stati Uniditi, dove vive con il marito Brian Perri e la figlia Skyler Eva, e l'Italia dove spesso lavora: «Non è semplice. Appena finisco di registrare, prendo il primo volo per Los Angeles. Mia figlia va a scuola e io voglio essere lì ad accompagnarla. Mio marito Brian è un essere umano speciale, che oltre ad amarmi, vuole il mio bene. È al mio fianco sempre, nella gioia e nel dolore. E tollera i miei difetti. Quando le amiche mi chiedono consigli sentimentali io dico: ‘Mai perdere di vista il vero motivo per cui quella persona l’hai sposata’».

Carolina Marconi nuda sui social: «Il tumore mi ha ucciso in tanti modi, sono pronta a rinascere»

Carolina Marconi continua a raccontare la sua malattia attraverso i social e lo fa con uno scatto che la ritrae nuda, esattamente nel modo in cui è venuta al mondo, come specifica lei stessa. L'ex concorrente del Grande Fratello non ha mai nascosto la lotta contro il tumore al seno, mostrando la perdita di capelli, le cicatrici sul suo corpo, il dolore per la chemio, ma ora, che è a un passo dalla fine delle terapie ha detto di essere pronta per la sua rinascita.

«Questa sono io oggi…. Il tumore mi ha ucciso in tanti modi (non lo nego, anche se ho sempre cercato di restare forte) ora sono pronta a rinascere. Eccomi ..nuda come quando sono venuta al mondo… pelatina ma con una voglia di vivere che non so neppure dirvi qui..mi vedete come sono, perché con il tempo ho imparato ad amare le mie cicatrici ed il mio corpo», spiega nel lungo post in cui si mostra senza veli, senza capelli e con i segni delle operazioni addosso nella vasca da bagno.

«Un gesto coraggioso che ha scelto di fare per sostenere chi come lei lotta per la stessa battaglia. ’amore e la forza ce le abbiamo dentro… dobbiamo solo imparare a tirarle fuori quando serve… quando la vita ti mette difronte ostacoli insormontabili. Il 10 novembre mi aspetta l’ultima chemio e non vedo l’ora che finisca questo snervante percorso ..è ora di Risorgere». Poi un messaggio a tutte le donne: «Sta finendo il mese rosa della prevenzione ma voi non abbassate mai la guardia. Continuate a fare le visite che servono, prenotate pap test ed ecografie annuali. Amatevi sempre…con affetto Carolina».

giovedì 28 ottobre 2021

Alessio Madeddu, morto lo chef che partecipò a «4 Ristoranti». Ucciso con un'accetta davanti al suo locale

Lo chef Alessio Madeddu, 51 anni di Teulada, diventato famoso per la sua partecipazione al programma 4 Ristoranti, con Alessandro Borghese, è stato trovato morto a terra davanti al suo locale a Porto Budello, nel Sud della Sardegna. L'uomo sarebbe stato colpito ripetutamente con un'arma da taglio, forse un'accetta.

Sul posto i carabinieri del Comando provinciale di Cagliari e della compagnia di Carbonia. Madeddu, dopo la partecipazione alla trasmissione televisiva, balzò agli onori delle cronache anche per aver aggredito i Carabinieri con una ruspa la sera del 2 novembre 2020, atto per il quale lo scorso 6 marzo era stato condannato per duplice tentato omicidio. Una pattuglia lo aveva fermato per un controllo, e lo chef aveva cercato di travolgerli, successivamente, con una ruspa.

mercoledì 27 ottobre 2021

Ddl Zan, Chiara Ferragni contro i politici: «Pagliacci senza pal*e»

Chiara Ferragni, insieme a suo marito Fedez, si è sempre battuta per i diritti Lgtb+ e il suo sfogo social su Instagram non è certo passato inosservato. «Siamo governati da pagliacci senza pal*e» ha commentato nelle Instagram Stories, subito dopo essere venuta a conoscenza dell'affossamento del disegno di legge Zan contro l'omotransfobia.

«Ci sono riusciti, hanno appena ucciso - continua l'influencer -  il Ddl Zan. E con esso la speranza di diventare un Paese normale, civile, che tutela le minoranze dai violenti e non, come da oggi continuerà ad essere,  i violenti dalle sanzioni». 

«Il Senato - spiega - ha appena votato a maggioranza in favore della tagliola, cioè di quella procedura che esiste solo in Senato e che consente di evitare la discussione di una legge. Lo hanno fatto. Hanno votato per impedire, dopo anni di discussioni, la discussione finale. L'ultimo passo. Quello che avrebbe portato a termine un cammino di civiltà che aveva superato tutti gli ostacoli. Tutti. Tranne questo che ha funzionato. E queste persone che dovrebbero tutelare i nostri diritti, esultano così quando il Ddl Zan viene affossato. Schifo», ha concluso la fashion blogger più famosa d'Italia. 

lunedì 25 ottobre 2021

Alcol, tabacco, scommesse e porno: così gli adulti fanno affari sui ragazzi minorenni. Lo studio choc del Moige

Minori facili prede di alcol, tabacco, gioco d'azzardo e pornografia. Tutto a portata di mano con gli adulti che, invece di controllare, ci guadagnano. L'allarme è inquietante e viene dal Moige, il Movimento Italiano Genitori, attraverso l'indagine Venduti ai Minori, realizzata con l'istituto Piepoli su oltre 1.000 minori dai 10 ai 17 anni.

NO LIMITS. Il 57% dei ragazzi dichiara che, quando compra bevande alcoliche, nessuno verifica la sua età, la percentuale nel sud e nelle isole raggiunge il 65%, mentre al centro scende al 50% e al nord al 28%.

FUORI LEGGE Lo stesso vale per il tabacco e le sigarette: senza verifiche il 62% degli acquisti. I controlli ai distributori vengono aggirati, nell'11% dei casi, con il documento di amici, fratelli o genitori. Acquisti senza controllo anche nel 71% dei casi per infiorescenze di cannabis light.

LUDOPATIA Il rischio del gioco d'azzardo è diffuso anche tra i minori: gioca al gratta e vinci il 69% degli intervistati, il 45% con le scommesse sportive, seguono lotto, superenalotto e slot machine. I controlli sull'età sono assenti nel 65% dei casi. Per il gioco online e i videogiochi vietati agli under18 i controlli sull'età sono ancora più deboli.

ACCESSI HOT L'81% dei siti pornografici non verifica l'età dell'utente. Non solo. Quando viene chiesta l'età, il minore nel 15% dei casi mente. Spaventa anche lo scarso utilizzo dei genitori del parental control: solo un minore su 4 ha l'accesso limitato ai contenuti pornografici.

SOS GENITORI «I minori non possono subire un abuso commerciale lesivo della loro salute da parte degli adulti commenta Antonio Affinita, Direttore generale del Moige altrettanto grave è il vuoto normativo riguardo a cannabis light e videogiochi classificati dal Pegi come +18. Occorre con urgenza un intervento legislativo per evitare nei giovani comportamenti devianti o che sviluppino dipendenze».

sabato 23 ottobre 2021

Mauro Icardi e lo scatto hot con Wanda Nara: «Di notte vieni a chiedere perdono». Poi cancella tutti

«Quando sei in ‘mood single’ su Instagram ma di notte vieni a chiedere perdono! Dove siamo Wanda Icardi? Non mi è chiaro». Sono queste le parole di Mauro Icardi pubblicati insieme a una foto intima che lo ritrae con la moglie a letto. Tra i due la crisi sembra essere sempre più accesa e certo non mancano le frecciatine, a volte anche fuori luogo.

La storia è rimasta online solo per pochi minuti visto che il giocatore del PSG ha cancellato tutto, ma al web non è passata inosservata. Dopo i batti becchi degli ultimi giorni tra i due sembrava essere arrivata la pace. Pare che tutto sia nato dalla voglia di Icardi di avere un rapporto aperto e dalle chat con un'altra donna scoperte da Wanda che è andata su tutte le furie e ha iniziato a sfogare la sua rabbia sulla sua pagina Instagram.

Un polverone che sembrava essersi calmato, ma il nuovo scatto di Icardi suggerisce altro. Se però Mauro non smette di pubblicare scatti di coppia sui suoi social il profilo di Wanda resta muto e come il marito ha scritto "in mood single".

Chiara Ferragni, paura per la piccola Vittoria: «Ricoverata al pronto soccorso, con febbre alta e difficoltà respiratorie»

Paura in casa di Chiara Ferragni e Fedez: la figlia Vittoria ricoverata in ospedale. «Siamo tornati dall'ospedale: Vitto stamattina stava peggio con febbre alta, difficoltà respiratorie e un po' di disidratazione quindi siamo andati al pronto soccorso..». E' quanto scrive l'imprenditrice digitale su Instagram comunicando le condizioni critiche della piccola Vittoria che è stata portata in ospedale e tenuta sotto osservazione per ore.

«Adesso dopo 10 ore lì e, fatti tutti gli esami, siamo tornati a casa e lei si sente meglio» rassicura Chiara. 

Sul suo profilo, Chiara Ferragni ha postato video e foto che immortalano la bambina in ospedale, con la flebo ancora nel braccio. «Siamo tornati da 40 minuti dall'ospedale, eravamo lì da stamattina», ha aggiunto tra le stories. Pioggia di commenti solidali per la piccola Vitto. Molti Vip non hanno esitato a mostrare apprensione verso Chiara: tra questi, Laura Pausini e Bianca Balti che hanno mandato alla piccola e a sua madre una serie di emoticon a cuoricino in segno d’affetto.

Invece, sul profilo Instagram di papà Fedez nessun post, ma il rapper ha ripreso il post della moglie aggiungendo dei cuori: amore infinito per la sua "Majin Bu", come la definisce spesso.

giovedì 21 ottobre 2021

Camilla Canepa, la perizia della Procura: «Era sana, morte ragionevolmente dovuta a effetti avversi di AstraZeneca»

E' stata depositata la perizia sul decesso nel giugno scorso di Camilla Canepa, la studentessa di 18 anni di Sestri Levante, morta nel giugno scorso all'ospedale San Martino di Genova dopo essere stata vaccinata con Astrazeneca a un open day: «Non aveva alcuna patologia pregressa e non aveva preso alcun farmaco». La morte per trombosi «è ragionevolmente da riferirsi a un effetto avverso da somministrazione del vaccino anti Covid», scrivono il medico legale Luca Tajana e l'ematologo Franco Piovella nella relazione depositata in procura ai pm che indagano sul caso. La ragazza era sana, sottolineano, e il modulo di anamnesi è stato compilato correttamente come la somministrazione del vaccino.

Camilla era stata vaccinata il 25 maggio e si era sentita male il 3 giugno: era stata portata all'ospedale di Lavagna dove le avevano riscontrato una piastrinopenia e una fotosensibilità. Era stata però dimessa, dopo una tac senza contrasto, ed era ritornata allo stesso ospedale il 5 in condizioni disperate per una trombosi al seno cavernoso. Trasferita al policlinico San Martino di Genova era stata operata alla testa, morì il 10 giugno e i genitori, che avevano sempre sostenuto che la figlia non aveva patologie e non prendeva farmaci, autorizzarono l'espianto degli organi. «Al primo ricovero - scrivono i medici - era già in atto la reazione al vaccino e poteva essere interpretata come tale ma in quel contesto e in quella fase storica ancora se ne parlava poco e non era così di facile intuibilità una correlazione».

Il legale della famiglia

«La vicenda merita un approfondimento - sottolinea l'avvocato Angelo Paone che assiste la famiglia -. Si è finalmente chiarito che la ragazza non aveva patologie e non prendeva medicinali. Ci riserviamo ogni approfondimento con il nostro consulente. Possiamo osservare però sin d'ora che in realtà la problematica delle controindicazioni su quella fascia di età erano state già evidenziane nel verbale numero 17 del comitato tecnico scientifico che diceva come fosse sconsigliato per le persone sotto i 60 anni. Anche per quel che riguarda Lavagna bisogna dire che Camilla il 3 è stata dimessa con le piastrine che continuavano a scendere».

martedì 19 ottobre 2021

Cleo, 4 anni, come Maddie McCann. Scomparsa nella notte: era in campeggio coi genitori. «Rapita col sacco a pelo»

Una bambina di 4 anni è misteriosamente scomparsa nel nulla di notte in un campeggio. E tutti noi ripiombiamo nell'incubo di Maddie McCann, svanita nel 2007 mentre era in vacanza con i genitori a Praia da Luz, in Algarve, nel Portogallo del Sud. Questa drammatica vicenda si svolge invece in Australia. La piccola Cleo Smith era in vacanza con mamma e papà, vicino a Macleod, Australia occidentale, in un campeggio, ma nel cuore della notte è stata portata via con tutto il suo sacco a pelo senza che i genitori si accorgessero di nulla se non al mattino risvegliandosi.


La mamma ha spiegato alla stampa locale di essere certa che all'1.30, quando si è svegliata, la figlia era ancora lì, poi alle 6 quando si sono svegliati di nuovo era scomparsa. Il fatto che sia scomparso anche il sacco a pelo conferma la prima ipotesi, ovvero quella di un rapimento, visto che sembra improbabile che la piccola si sia allontanata sola riavvolgendo il sacco.

Continuano in modo incessante le indagini per tutta la zona per capire cosa possa essere successo. «Grave preoccupazione» è stata espressa dalla polizia locale, impegnata in una ricerca via mare e via terra della bambina promettendo che «non verrà lasciato nulla di intentato». L'ispettore Jon Munday ha detto al programma televisivo Sunrise che non si può escludere la possibilità che la bambina possa essere stata «presa e rimossa dalla zona». La polizia sta rintracciando tutti coloro che si trovavano nel campeggio, mentre le operazioni di ricerca sono state ostacolate dal maltempo.  La madre, Ellie Smith, nel corso di una conferenza stampa ha detto che sta vivendo «giorni orribili» da quando ha visto la tenda aperta e l'assenza della figlia. «L'abbiamo cercata a piedi e in auto, poi abbiamo chiamato la polizia quando ci siamo resi conto che lei non c'era», ha aggiunto. 

domenica 17 ottobre 2021

Facchinetti choc: «Conor McGregor mi ha picchiato. È violento e pericoloso». La moglie: «Un pugno dal nulla»

Brutta disavventura per Francesco Facchinetti, che sulla sua pagina Instagram ha raccontato di aver passato una notte da incubo per colpa di Conor McGregor, il campione di MMA in questi giorni in Italia (ieri è andato a pranzo con Mourinho). "Non avrei mai pensato di vivere una cosa del genere", scrive Facchinetti.

«Alle 2,30 di questa notte sono stato aggredito dal signor McGregor - dice in un lungo video nelle stories - proprio quel famosissimo McGregor, che mi ha dato un pugno in bocca, mi ha spaccato il naso davanti a dieci testimoni, i suoi amici e le sue guardie del corpo. Mi ha aggredito senza motivazione dato che abbiamo parlato per più di due ore e ci eravamo anche divertiti insieme. Potevo starmene zitto e non dire niente a nessuno, ma siccome mi è andata bene e sono qui a raccontarlo, devo dire che quella persona è veramente violenta e pericolosa».

«Ho preso un pugno per niente, quel pugno poteva andare a chiunque, a mia moglie, alle altre mie amiche o amici. Per questo ho deciso di denunciare Conor McGregor perché è una persona violenta e pericolosa». Sempre nelle stories Facchinetti aggiunge: «I veri fighters non si comportano così. Sanno di avere delle armi al posto delle mani e di certo non si mettono a prendere a pugni il primo a caso che si trovano davanti. Poteva darlo a mia moglie, a chiunque dei miei amici in quella stanza». «Spero che questa sia la volta buona che la paghi, confido nella giustizia italiana», conclude.

La moglie: «Un pugno dal nulla, senza motivo»

«Sono le 6,15, non abbiamo dormito - rincara la dose la moglie di Facchinetti, Wilma Faissol, sempre sul suo profilo Instagram - eravamo in 10, con Conor McGregor, le sue 4-5 guardie del corpo, i suoi amici. Ci siamo divertiti, abbiamo parlato. Poi dal nulla ha tirato un pugno in faccia a Francesco: ci stava invitando ad un'altra festa, Francesco gli ha detto "ok andiamo", e lui lo ha colpito. Per fortuna era molto vicino, quindi non è riuscito a caricare: Francesco è volato indietro, è caduto sul tavolo e poi per terra.

La prima cosa che mi è venuta in mente è stato: ma stiamo scherzando? E' uno show? Poi sono rimasta paralizzata. Mi sono girata e ho visto che gli amici lo tenevano contro il muro perché voleva continuare a picchiare Francesco. Poi lo hanno portato via, io ho acceso la luce e le guardie l'hanno spenta: Francesco era sanguinante, io volevo soccorrerlo, la guardia ci ha cacciato via». «Starà in Italia fino al 26 ottobre, se lo vedete stategli lontano, non avvicinatevi a chiedergli autografi perchè è una persona instabile e pericolosa».

Arabia Saudita, incidente nel deserto: tre italiani morti, c'è anche il ballerino Antonio Caggianelli

Doveva essere una giornata di svago, l'opportunità di scoprire il deserto. Si è trasformata in una tragedia. Tre italiani hanno perso la vita a Ryad, in Arabia Saudita, a causa di un incidente nel deserto. Si tratta di tre ballerini giunti nel Paese arabo per esibirsi. Approfittando del giorno libero, i giovani avevano deciso di partecipare a una gita nel deserto ma, per cause ancora da accertare, i veicoli su cui viaggiavano sono finiti in una scarpata. Oltre ai tre italiani, sono morte anche altre due persone del posto.


Incidente nel deserto, morto Antonio Caggianelli

Fra i ballerini deceduti nel deserto c'era anche Antonio Caggianelli, 33 anni di Bisceglie, considerato uno dei talenti emergenti della sua generazione. Ne danno notizia diversi giornali pugliesi. La comitiva partita alla volta del deserto era composta da 10 persone in totale, tutte italiane. Oggi, domenica 17 ottobre, c'è stato il riconoscimento delle salme. La Farnesina ha già informato le famiglie. 

giovedì 14 ottobre 2021

Muore in bici travolta da un furgone: Emanuela aveva 11 anni. «Una settimana fa era morto il nonno»

Un Dolore troppo grande. Ieri in provincia di Padova, a Reschigliano, Emanuela Brahja è morta dopo essere stata investita mentre era in sella alla sua bici. Esattamente una settimana fa era morto il morto, in Albania e il dolore è straziante dopo il tremendo verdetto che ha sancito la morte della piccola Emanuela, che avrebbe compiuto 12 anni il 18 dicembre. 

In molti sono stretti vicini alla famiglia, tanti amici, mebri della grande comunità albanese del padovano, ma anche zii, cugini, parenti arrivati dall'Albania già martedì, il giorno dopo l'incidente, quando la speranza che la piccola potesse salvarsi era ancora accesa. E molti continueranno ad arrivare a Reschigliano, paese dove la bimba era nata e cresciuta e dove la famiglia ha deciso di seppellirla. Nonostante le speranze di tutto il paese, Emanuela è venuta a mancare poco dopo la mezzanotte di ieri.

«Appena ci è arrivata la notizia, lunedì sera, siamo partiti subito - racconta lo zio, fratello del padre Agron, che vive a Milot, a circa un'ora da Tirana -. Siamo rimasti costantemente in ospedale, ad aspettare e pregare per il miracolo. Non è servito. Ora ci riuniremo tutti qui per il funerale: Emanuela è cresciuta qui, ha tutti i suoi amici. Esattamente una settimana fa è morto il nonno, in Albania. Non abbiamo avuto nemmeno il tempo di riprenderci dal lutto che siamo stati travolti da questo dramma immane. Non possiamo crederci, siamo straziati. Mamma e papà non riescono nemmeno a pensare che lei non ci sia più».

Mamma Esmeralda ha gli occhi cerchiati di nero e le guance umide. Le due figlie maggiori restano in casa, una ha 20 anni, l'altra ne compie 18 proprio oggi. Il piccolo di casa invece è costretto a lunghi periodi di ricovero e cure in ospedale. «Abbiamo perso mio padre esattamente una settimana fa - aggiunge lo zio -. Mio fratello Agron era appena rientrato dall'Albania, vive qui da 25 anni, lavora per una ditta di coperture. Non riesce a darsi pace. Per la strada si può morire, ma così, a 11 anni, non si può accettare. I cuginetti non riescono a capire, le sue sorelle e il fratellino sono distrutti. Sono una bellissima famiglia, non meritavano tutto questo».

La dinamica dell'incidente era già stata confermata lunedì sera. Emanuela tornava a casa, ha attraversato a qualche decina di metri dalle strisce pedonali, proprio mentre arrivava un furgone, guidato da un 36enne veneziano. Nonostante stesse viaggiando a 40 chilometri orari e la strada fosse ben illuminata, l'impatto è stato inevitabile e il trauma cranico riportato dalla piccola Emanuela è stato fatale. 

lunedì 11 ottobre 2021

Bungee jumping: mamma si lancia nel vuoto ma la corda non è legata, morta davanti ai tre figli

Orrore durante un salto al “bungee jumping”. Una donna di 33 anni, mamma di tre figli tutti minorenni è morta durante un salto sportivo estremo "a volo libero con la corda". Il filmato straziante mostra Yevgenia Leontyeva, 33 anni, che cammina con calma oltre il bordo del tetto di un hotel a Karaganda, in Kazakistan, ma è precipitata da 25 metri subendo lesioni multiple, dopo che una corda di supporto non era stata adeguatamente fissata a un albero.

Nel video si sentono le urla degli spettatori sul tetto, subito dopo quelli sottostanti si precipitano in suo aiuto dopo la spaventosa caduta. Yevgenia, amante dell'avventura, una saltatrice esperta, è stata portata d'urgenza in ospedale dove è stata operata per gravi ferite alla testa, ma è morta poco dopo.

Negli attimi prima del lancio si vi vede un uomo che fissa le cinghie dell'imbracatura alla donna mentre si sente un  uomo fuori dalle telecamera gridare "ti amo". Poi subito dopo si sente l'urlo di un'amica che avrebbe dovuto saltare dopo di lei. Una traversa a cui era attaccata la corda - e che avrebbe dovuto interrompere la sua caduta lasciandola sospesa in aria - non è riuscita a reggere o non era stata agganciata bene. La donna si è schiantata sul terreno sottostante ed è stata trascinata per qualche metro prima di sbattere contro un muro. Gli osservatori hanno affermato che il salto è stato autorizzato prima che un organizzatore avesse il tempo di fissare la corda su un albero.

Prima del tragico salto, Yevgenia e la sua amica avevano pubblicato "Vivilo" e "Voleremo". La donna aveva tre ragazzi sotto i 14 anni. Sulla sua morte è stata aperta un'indagine penale e gli organizzatori sono stati accusati di negligenza.

domenica 10 ottobre 2021

Dora, morta a 30 anni dopo la serata col fidanzato: «Precipitata dal quarto piano»

Una ragazza di 30 anni, Dora Lagreca, è morta ieri a Potenza dopo essere precipitata dal quarto piano di una palazzina. La giovane era originaria di Montesano sulla Marcellana, in provincia di Salerno, e viveva da qualche tempo nella città lucana dove era impiegata nel personale ATA di una scuola. Ancora poco chiara la dinamica di quanto è successo: pare che Dora fosse in compagnia del fidanzato al momento della tragedia. La giovane è caduta nel vuoto in piena notte, intorno alle 3: soccorsa dal personale del 118 e trasferita all'ospedale San Carlo di Potenza, per lei non c'è stato niente da fare.

Come scrive il quotidiano Il Messaggero, Dora si trovava nella casa del fidanzato, un ragazzo di Potenza con il quale aveva trascorso la serata in un pub: è stato il giovane a chiamare i soccorsi e i carabinieri. Il ragazzo è stato sentito a lungo dagli inquirenti e non risulta indagato. «Per ora il decesso della giovane non è legato a terzi elementi», hanno fatto sapere dall'Arma, il che fa pensare ad un possibile suicidio. Dall'autopsia, prevista tra domani e martedì, si cercheranno di capire le cause del decesso, e se ci sono sul suo corpo segni ulteriori oltre alle ferite dovute all'impatto con l'asfalto.

Non è ancora chiaro se ci fosse una seconda persona che abbia responsabilità nella morte di Dora: nessuno nel quartiere ha visto o sentito nulla. Dai profili social della vittima e del fidanzato è emerso che i due avevano passato la serata in alcuni locali di Potenza, ma su quanto avvenuto in piena notte è giallo: è stato un suicidio, un incidente domestico, o qualcosa di diverso? La trentenne, che era entrata nel mondo della scuola da qualche tempo, in passato aveva fatto anche la modella e per questo nel salernitano era molto nota. I carabinieri indagano per capire i lati oscuri di questo mistero.

giovedì 7 ottobre 2021

Mattia Montenesi morto, il ballerino di Italia's Got Talent aveva 15 anni: «L’avversario era troppo forte»

Si è spento a 15 anni Mattia Montenesi, il giovane ballerino di breakdance arrivato in finale a "Italia's Got talent" nel 2015. Il ragazzo era affetto da una malattia incurabile ed è morto a Trieste. A dare l'annuncio ci ha pensato il papà tramite il suo profilo Facebook. «Nell’ultima ‘battle’ l’avversario di Mattia era troppo forte. Ciao Amore Mio», ha scritto il genitore.

L'esibizione di Mattia nel programma risale a sei anni fa. Era solo un bambino e conquistò giuria e pubblico del talent show televisivo insieme agli Straduri Killa. Una performance che si guadagnò la finale. 

Morto Mattia Montenesi di Italia's Got talent'

Mattia era salito sul podio della Finale di #IGT6. Ed è per questo che la produzione ci ha tenuto a dirgli addio. «Siamo vicini alla famiglia e agli amici del piccolo Mattia Montenesi degli Straduri Killa. Insieme alla sua crew di ballerini era salito sul podio della Finale. Ciao Mattia da tutta la crew di "Italia’s Got Talent"», è stato il messaggio di cordoglio del programma, pubblicato sui profili social.


Il marito la tradisce, lei si vendica e posta in rete il suo video hot con l'amante

Per vendicarsi del marito infedele ha postato sui social un video hot di lui con l'amante. Colpendo in un colpo solo il fedifrago e la malcapitata - vittima di revenge porn -, la donna tradita ha prima inviato il filmino ad una amica e poi l'ha condiviso in rete.

La relazione clandestina si è così interrotta con l'amante che ha scoperto sul web di essere stata ripresa di nascosto dall'uomo durante il rapporto sessuale su un camion. I protagonisti della vicenda sono cremonesi, la storia si è verificata tra Cremona e la provincia di Piacenza, teatro degli incontri clandestini. La moglie vendicativa una 49enne è stata rinviata a giudizio. Difesa dall'avvocato Fabio Galli, sarà a processo il 17 gennaio prossimo.

Enrico Varriale non andrà in onda per la Nations League. La Rai lo sospende: «Un passo di lato»

Enrico Varriale non andrà in onda sulla Rai per un po' di tempo, fino a quando la sua vicenda non sarà del tutto chiarita. L'ex vicedirettore di Rai Sport indagato per stalking e lesioni personali aggravate dopo la querela dell'ex compagna per percosse e stalking è stato sospeso dal video per decisione dei vertici Rai, apprende l'agenzia Adnkronos. Al momento nei confronti del giornalista è stata disposta la misura cautelare del «divieto di avvicinamento a meno di 300 metri dai luoghi frequentati dalla persona offesa». 

«Un passo di lato» per Enrico Varriale in attesa che assuma contorni più chiari la vicenda giudiziaria che lo vede indagato dalla procura di Roma per stalking ai danni della ex compagna. L'azienda, la direzione di RaiSport e lo stesso giornalista - si apprende da fonti di Viale Mazzini - hanno convenuto sull'opportunità di sospenderne l'intervento in video previsto per il 10 ottobre, quando sono in programma le finali della Nations League per il primo e per il terzo posto, una delle quali vedrà in campo la Nazionale italiana impegnata questa sera in semifinale contro la Spagna.

Nessuna sospensione, né provvedimenti disciplinari a carico di Varriale - viene spiegato - ma una decisione presa di comune accordo a tutela della Rai e dello stesso Varriale e per evitare strumentalizzazioni. Nei confronti dell'ex vicedirettore di RaiSport il giudice per le indagini preliminari ha disposto la misura del divieto di avvicinamento nei luoghi frequentati dalla persona offesa: nel provvedimento emesso dal gip si fa riferimento a «condotte reiterate» di molestie e minacce che avrebbero provocato nella vittima «un grave stato d'ansia e paura». «Accuse false» destinate ad essere «smentite nei fatti» secondo il giornalista, che è stato interrogato lo scorso 30 settembre per chiarire la sua posizione.

mercoledì 6 ottobre 2021

Vera, il dramma della figlia Giordana uccisa a Oggi è un altro giorno: «E' stato un ex geloso e possessivo»

Vera ospite a Oggi è un altro giorno racconta a Serena Bortone la storia di sua figlia Giordana. La ragazza, mamma di una bambina piccola, è stata uccisa dall'ex con oltre 40 coltellate il 7 ottobre del 2015. A distanza di tanti anni la donna ha spiegato di voler raccontare la storia della figlia perché sia da esempio e faccia coraggio a chi vive la stessa situazione.

Giordana è stata uccisa dall'ex mentre tornava a casa dal lavoro. Massacrata di coltellate è morta in strada dissanguata mentre il padre di sua figlia tentatava la fuga verso la Svizzera. Le autorità sono riuscite a rintracciarlo e ad arrestarlo fino a quando non è arrivata la condanna. Oggi l'uomo si trova in carcere dove dovrà scontare 30 anni di pena. Da Serena Bortone la mamma della vittima ricorda la figlia: «Conobbe il suo omicida a 15 anni, poco dopo è rimasta incinta di sua figlia Asia», spiega, «Ammetto all'inizio di essermi arrabbiata, poi però abbiamo accettato tutto perché Giordana desiderava tantissimo essere mamma, al contrario del suo fidanzato che avrebbe voluto lei abortisse».

Il fidanzato di Giordana è stato da sempre molto possessivo, racconta la mamma: «Le aveva fatto terra bruciata con le sue amiche. Non era più felice, si era isolata e alla fine aveva deciso di lasciarlo». Aveva anche deciso di denunciarlo: «Lui non ha mai accettato questa cosa, lei non ha mai voluto ritirare la denuncia e alla fine ha deciso di ucciderla per vendetta».

Quello di Vera è un appello a tutte le donne: «Io racconto questa storia, perché voglio che le donne capiscano che questi esseri fanno davvero male e l'unica prevenzione è lasciarli prima che possano fare del male, denunciarli». Ricorda che la figlia proteggeva il suo ex, fino a quando non è riuscita ad aprire gli occhi, ma purtroppo non è riuscita a sopravvivere alla sua follia. 

lunedì 4 ottobre 2021

Detenuto uccide due pedofili in carcere: «Ho pensato di fare un favore a tutti»

Un detenuto ha ucciso due pedofili in carcere affermando di aver fatto un piacere a tutti. Jonathan Watson ha ammazzato a bastonate, usando il bastone di un altro detenuto, David Bobb, di 48 anni e Graham De Luis-Conti, 62, tutti e due condannati all'ergastolo per pedofilia nel carcere California Substance Abuse Treatment Facility di Corcoran, nel sud del Golden State.

L'uomo, che era stato condannato per omicidio di primo grado, apprendendo che i due detenuti avevano commesso crimini contro dei minori, ha deciso di ucciderli. A ricostruire il delitto è stato lo stesso assassino che in una lettera ha spiegato le sue motivazioni e le modalità dell'omicidio. Watson ha spiegato di essersi sentito molto a disagio nel vivere vicino a persone che avevano abusato di ragazzi minori di 14 anni, così ha deciso di ucciderli.

Le autorità si sarebbero accorte del pestaggio solo quando ormai per i due detenuti non c'era più nulla da fare. Watson dal canto suo non è sembrato affatto pentito nelle sue azioni e a conclusione della sua lettera ha anche aggiunto: «Ho pensato di fare un favore a tutti».

Bambino ucciso a Perugia, il papà confessa: «La madre aveva detto che voleva dargli fuoco»

La mamma del piccolo Alex, il bimbo di 2 anni ucciso in provincia di Perugia, avrebbe detto al suo ex di avere intenzione di dare fuoco al piccolo. La donna che si è presentata con il cadavere insanguinato del bambino in un supermercato, ha inizialmente detto di averlo trovato morto, ma subito i carabinieri hanno capito il suo coinvolgimento nel decesso.

Erzsebet Katalin Bradacs e il compagno vivevano in Ungheria, ma la donna era fuggita in Italia, dove aveva vissuto in passato, nel tentativo di non dare l'affidamento del minore all'altro genitore. Probabilmente dopo essersi resa conto che la fuga sola non bastava ha deciso di ucciderlo. Subito dopo il delitto la donna gli ha mandato un messaggio in cui mostrava il cadavere del piccolo insaguinato: «Katalin aveva scritto "nessuno lo avrà" e poi aveva mandato la foto del cadavere di Alex», ha spiegato il padre in un'intervista a La Nazione: «Il messaggio era destinato a suo figlio più grande, un ragazzo di 18 anni che vive qui avuto da una precedente relazione. L'adolescente l'ha poi inoltrata a me».

Dopo la donna avrebbe anche chiamato una conoscente ammettendo il delitto. Da quando è stata arrestata però la 47enne nega ogni accusa. Spiega di essersi appoggiata in un casolare come rifugio di fortuna e di aver poi trovato il bimbo morto. Non ha fatto alcun riferimento alle questioni legali con il marito, né al coltello che è stato trovato nella sua borsa. Il giorno prima della tragedia era stata fermata a Chiusi dai carabinieri, ma i documenti erano in regola e il bambino in buona salute, così era stata lasciata andare.

Nel casolare ci è poi arrivata in un secondo momento. Ma qui le sue dichiarazioni sono confuse. Dice di aver poggiato il figlio a terra perché stanco e assonnato, poi sarebbe arrivato qualcuno ad ucciderlo. Ha anche affermato che il bambino era caduto, di essersi addormentata e svegliata con il piccolo cadavere senza capire nemmeno lei stessa cosa fosse successo.

Ora la mamma è in stato di arresto. Interrogara per l'omicidio del bambino, davanti al gip si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Erzsebet Katalin Bradacs ha però ribadito la sua innocenza dicendo di non aver ucciso il figlio e spiegando che una volta tornata in Ungheria aveva intenzione di riportare il bambino al padre.

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