mercoledì 30 marzo 2022

Roma, scandalo al liceo per una liaison tra la preside e uno studente 18enne. Ma lei nega: «Pettegolezzi, vogliono colpirmi»

Non si parlava d’altro nei corridoi del liceo “Montale” di Roma. Quella presunta storia tra la preside di 50 anni e lo studente dell’ultimo anno aveva scosso gli animi e le voci si facevano sempre più insistenti. Love story? Pettegolezzo? 

A fare luce sull’accaduto ci penseranno gli ispettori dell’Ufficio scolastico del Lazio, allertati da una segnalazione. Quei sospetti su una presunta storia tra i due sono iniziati durante l’occupazione di dicembre quando la dirigente, Sabrina Quaresima, e lo studente poco più che maggiorenne si sono conosciuti meglio per discutere della protesta in corso all’interno della scuola. 

Da lì le prime voci ma la situazione è diventata più tesa quando sono apparse sul muro della scuola delle scritte, apparentemente enigmatiche: “La laurea in pedagogia l’hai presa troppo seriamente”, con chiaro riferimento alla giovane età dello studente. E poi: “Il tuo silenzio parla per te”. Scritte cancellate con tanto di denuncia alla Procura da parte della stessa preside ma, a quel punto, le indiscrezioni sono arrivate anche all’orecchio delle famiglie. Il giovane avrebbe infatti raccontato la storia ai suoi amici e avrebbe poi confermato tutto anche davanti ai genitori e ai collaboratori scolastici. 

Tra i due ci sarebbe stato uno scambio di mail e messaggi, di cui ora verranno controllati i contenuti, e poi una frequentazione. 

Ma per la preside Quaresima tutta questa storia è solo frutto di un pettegolezzo: «Sono sconvolta, pensavo che una sciocchezza del genere morisse così come era nata e invece è stata ingigantita oltre misura: mi hanno voluto fare del male. Conosco quel ragazzo, mi ha accompagnato in macchina al commissariato per fare denuncia durante l’occupazione. Ma non c’è stato nulla di nulla. Mi sono rivolta ad un legale e chiarirò tutto. Anche con l’Ufficio scolastico regionale». 

La Quaresima, diventata preside lo scorso anno, ha preso il primo incarico al Montale dove ha iniziato ad apportare modifiche all’organizzazione interna. Ma adesso potrebbe dover lasciare l’incarico per sempre: qualora le accuse fossero fondate, verrebbe licenziata. 

martedì 22 marzo 2022

Strage al Carnevale, i fermati sono i due cugini Nino e Paolo. Anche le 6 vittime avevano origini italiane

La strage in Belgio ha contorni tutti italiani. La prima giornata del carnevale di Strepy-Bracquegnies (La Louvière) nel Belgio vallone si è aperta nel sangue. Un fulmine a ciel sereno che ha fatto calare il Belgio nel lutto. Un'auto è piombata sulla folla provocando 6 morti e 27 feriti, dieci dei quali gravi, in quello che al momento non sembra un attentato terroristico.

Le vittime, tutti belgi, hanno cognomi che evocano origini italiane e non è escluso alcuni avessero la doppia cittadinanza: Fredric D'Andrea, Fred Cicero, Laure Gara, Mario Cascarano, Micaela e Salvatore Imperiale. Ma la cosa che più fa rabbrividire è che anche i due autori della tragedia hanno evidenti origini italiane. 

I due autori della tragedia non sono ancora stati ascoltati dal giudice istruttore incaricato del caso. È solo questione di tempo, però, prima che Paolo e Nino F. vengano interrogati sulle loro sordide motivazioni. Esatto, Paolo e Nino. Due nomi di chiara origine italiana. I due uomini, di circa 30 anni, sono cugini e condividono il loro amore per le belle macchine e la velocità.

I due stavano guidando una BMW serie 5 nera. Lo stesso veicolo che si è schiantato contro un gruppo di partecipanti al carnevale, uccidendo almeno sette persone. Alcuni feriti non sono ancora fuori pericolo. È ancora difficile determinare con precisione quali motivazioni abbiano animato gli autori del dramma, ma, secondo le prime ricostruzioni, il movente potrebbe essere un conflitto familiare.

venerdì 18 marzo 2022

Il manager italiano a Mosca: «Ma quale dittatura, qui si vive benissimo. Putin? Lo voterò»

Ma quale dittatura, in Russia si vive benissimo. Parola di Fabio De Luca, manager italiano che vive a Mosca e che all'agenzia Adnkronos racconta la vita nella Capitale russa: «Mi chiamo Fabio, sono di Roma e vivo a Mosca da nove anni, dove faccio il direttore marketing e relazioni internazionali della holding di una banca. Ho una moglie russa da 5 anni e una bambina, e non mi muovo da qua: a Mosca si sta benissimo, e Putin tiene davvero a questo Paese», le sue parole.

De Luca smentisce quelli che, a suo avviso, sono luoghi comuni distanti dalla realtà. «Ma quale dittatura! -sbotta De Luca- I media italiani comunicano una realtà che non corrisponde assolutamente a verità. Qui la vita scorre tranquillamente, si può fare tutto, la vita costa meno. I riscaldamenti funzionano ancora», ironizza. E Putin? «È una persona che si occupa del suo Paese, e qui è molto amato -spiega- Certo, ha i suoi detrattori. Ma è stato eletto, non si è eletto da solo. E l'80% delle persone lo rivoterebbe, ve lo assicuro». E lei? «Io ho preso la cittadinanza un mese fa, fresca fresca: lo voterò senz'altro».

Lo scoppio della guerra «non ci ha colto di sorpresa» spiega il manager romano, che osserva: «Nessuno, da parte dell'Europa e dell'America ha dato garanzie sulla posizione della Nato in Ucraina, per cui alla Russia, dopo 15 anni di dialogo, non è rimasta altra scelta per creare delle condizioni di sicurezza. Putin non poteva aspettare di più, è stata per lui una scelta obbligata». Se la guerra si facesse più vicina «ci si può spostare verso est, verso la Cina, dove c'è più tranquillità. La Russia è grande». E conclude: «Cosa direi a Zelensky? Di lasciare in pace l'Ucraina. Ci sono filmati, reportage, che in Italia non vengono mostrati, che fanno vedere cosa fa l'esercito ucraino ai suoi civili. Ceda alle richieste della Russia, neutralità e niente Nato, e questo riporterà la pace istantaneamente». 

Giulia De Lellis, sbarca in tv anche la zia: ecco quando e in quale programma

De Lellis ovunque. Oltre all'influencer, Giulia, ora in tv arriva anche la zia, Tiziana De Lellis. La parente dell’ex corteggiatrice di Uomini e Donne sarà protagonista della nuova puntata de Il salone delle meraviglie, il programma di Federico Fashion Style in onda su Real Time ogni venerdì sera. 

La zia di Giulietta sarà presente nella puntata che verrà trasmessa venerdì 18 marzo: la donna si è rivolta a Federico Lauri per cambiare look.

Tiziana De Lellis si è sicuramente affidata alle mani di Federico Fashion Style dopo le recensioni positive della nipote influencer, che da anni è da anni una cliente abituale. Infatti, tra una piega e una tinta i due sono diventati anche grandi amici e oggi hanno un legame speciale.


Fedez choc: «Ho un problema di salute». Il rapper in lacrime su Instagram

Fedez choc: «Ho un problema di salute». Il rapper in lacrime su Instagram ha dato ai suoi followers una brutta notizia: in una lunga serie di video tra le stories, il cantante e marito di Chiara Ferragni, senza specificarne la natura, afferma di avere un brutto problema di salute. «Purtroppo mi è stato trovato un problema di salute, per fortuna con grande tempismo, ma che comporta un percorso importante che dovrò fare e che mi sento di raccontare. Non ora, non in questo momento in cui mi sento di stringermi alla mia famiglia e ai miei figli e che mi sentirò di raccontare in futuro».

Con la voce rotta dall'emozione, Fedez non spiega qual è il problema di salute che gli è stato diagnosticato, ma specifica di esserne a conoscenza da qualche giorno e che la sua famiglia, in primis la moglie Chiara Ferragni, gli sta dando grande supporto. «Se questo mio racconto riesce a dare confronto anche solo ad una persona, che magari non ha la fortuna di essere circondata di affetti come me con la mia famiglia, mi fa pensare che questa parentesi della mia vita ha una sua utilità, cosa che non si riesce a dare - continua Fedez nel suo video su Instagram - In questi anni è come se avessi avuto una specie di album dei ricordi condiviso, e solo ora mi rendo conto dell'importanza di aver strappato un sorriso a qualcuno che magari stava affrontando un momento difficile».

«Quell'album condiviso sarà anche la mia forza e servirà a strappare un sorriso anche a me - conclude Fedez - In questo momento non sono abbastanza lucido da andare oltre, ma sono pronto ad affrontare questa nuova avventura che la vita mi ha presentato, e ringrazio mia moglie che mi è stata vicina in questi giorni, e i miei amici e la mia famiglia. Spero di potervi dare aggiornamenti positivi nei prossimi giorni».

giovedì 17 marzo 2022

Ucraina, morta medico di guerra madre di 12 figli: era rimasta per salvare i soldati

Eroina lo era già. Perché l'Ucraina l'aveva premiata per aver adottato sei bambini da un orfanotrofio dopo averne partoriti già sei. Dodici figli che però non potrà più rivedere. Perché Olha Semydianova oltre ad essere una madre generosa era anche un medico di guerra preparato e tenace. 

E per questo ha deciso di non abbandonare i soldati nei campi di battaglia nella battaglia al confine tra Donetsk e Zaporizhzhia contro le forze armate russe. Ma lì ha perso la vita. La sua storia è diventata presto simbolo della resistenza ucraina.

A raccontarla è stata una delle figlie: durante la battaglia, le forze armate ucraine sono andate in ritirata e il comandante ha ordinato di allontanare tutte le donne dal fronte. Nonostante questo, Olha è voluta rimanere a salvare i soldati ucraini fino all'ultimo momento. Una dedizione che coinvolge anche il marito e una delle figlie, anche lei nell'esercito. Olha è in servizio dal 2015, prima come volontaria, poi ha firmato un contratto con l'esercito. 

mercoledì 16 marzo 2022

La fidanzata cade in acqua dalla barca: il figlio del milionario muore per salvarla

Juan Carlos Escotet Alviarez, il figlio del milionario banchiere Juan Carlos Escotet Rodriguez, è morto dopo essere saltato in acqua per salvare la fidanzata, caduta durante la gara di pesca a cui stavano partecipando. L'uomo, secondo le indagini, è stato stato ucciso dall’elica della sua barca.

Juan Carlos Escotet Alviarez stava partecipando a una gara di pesca a Florida Keys a bordo della sua barca a vela da sessanta piedi a circa sei miglia a est dell'Ocean Reef Club a North Key Largo, quando la fidanzata  trentenne Andrea Montero è caduta nell’oceano. Juan si è naturalmente gettato  per salvarla, ma stando al rapporto della Florida Fish and Wildlife Conservation Commission ( FWC), che però non fa cenno alle condizioni di salute della Montero, sarebbe stato colpito dall’elica della barca e deceduto appena entrato in acqua.

Il quotidiano venezuelano El Nacional, come riporta “The Independent”, ha svelato che l'uomo era il figlio del miliardario Juan Carlos Escotet Rodriguez, un  miliardario ispano-venezuelano presidente della  banca venezuelana Banesco e di quella spagnola Abanca.

Juan Carlos Escotet Alviarez, stando alle informazioni diffuse, si era laureato all’università di Miami, aveva una vasta esperienza nello sviluppo immobiliare nell'area della Florida ed è stato direttore della divisione Usa di Banesco.


Naima uccisa con una coltellata al collo, fermato il marito: «Non sono stato io, ha fatto tutto da sola»

Per la morte di Naima Zahir, 45enne originaria del Marocco e uccisa tre giorni fa a Lentini (in provincia di Siracusa), è stato fermato il marito Massimo Cannone. Nei suoi confronti è stato emesso un provvedimento della Procura di Siracusa per omicidio volontario ipotizzando il pericolo di fuga. La donna è morta per una coltellata al collo. L'uomo ha sostenuto di averla trovata sul letto di casa, di avere estratto l'arma per cercare di rianimarla, avere pulito il sangue per terra perché il «cervello mi è andato in tilt» e ipotizzato che la moglie «abbia fatto tutto da sola». Domani sarà eseguita l'autopsia. 

Il fermo è stato eseguito da personale della squadra mobile della Questura di Siracusa e del commissariato di polizia di Lentini. L'uomo dopo un lungo interrogatorio era stato lasciato libero, ma indagato per omicidio, anche per permettere di eseguire l'autopsia di domani come "atto irripetibile". Secondo quanto si è appreso, il provvedimento è stato emesso dalla Procura di Siracusa motivandolo con il pericolo di fuga. Ieri parlando con i giornalisti Cannone aveva fornito una sua ricostruzione dei fatti affermando di essere uscito di casa assieme al figlio diciannovenne, lui per andare in una pizzeria e il giovane a prendere dell'acqua in un supermercato, e quando un'ora dopo è rientrato ha trovato la moglie sul letto, le ha tolto il coltello dal collo e ha tentato di rianimarla, ma era già morta, e con uno straccio ha pulito la pozza di sangue per terra nella stanza.

L'uomo ha ipotizzato che la donna, a suo avviso, «ha fatto tutto da sola, poi - ha aggiunto - non lo so...». Cannone ha spiegato di essere andato nel panico alla vista del sangue, di «non sapere quello che facevo», perché, ha detto, «il cervello mi è andato in tilt». Anche oggi l'uomo ha riconfermato la sua ricostruzione parlando con i giornalisti. Una dinamica che non ha convinto la Procura di Siracusa che ha disposto il suo fermo.

lunedì 14 marzo 2022

Morta la donna incinta fotografata dopo il bombardamento dell'ospedale pediatrico. Anche il bimbo non ce l'ha fatta

La donna incinta che era stata fotografata mentre veniva evacuata da un ospedale pediatrico bombardato nella città ucraina di Mariupol è morta insieme al suo bambino. 

Lo riferiscono i media internazionali. La donna era stata trasportata d'urgenza in un altro ospedale dopo l'attacco russo la scorsa settimana ed era stata fotografata, distesa su una barella, mentre si teneva con le mani il grembo insanguinato. La foto fece il giro del mondo in pochi minuti. Nonostante il rapido intervento, i medici non sono riusciti a salvare né lei, né il bimbo.

sabato 12 marzo 2022

Infermiera morta dopo il turno da 17 ore, il fratello sui social: «I novellini sono solo carne da macello»

Il sorriso di Sara Viva Sorge, si è spento per sempre. Da quel terribile 15 febbraio, giorno in cui l'infermiera di San Vito dei Normanni in Puglia perse la vita, a seguito di un terribile incidente stradale mentre rientrava a casa dopo due turni massacranti in ospedale, i suoi familiari non si danno pace.

Il fratello Flavio Viva Sorge poche ore fa ha affidato a Facebook tutta la sua rabbia e la sua frustrazione per una tragedia che, forse, si sarebbe potuta evitare. 

«E’ passato un mese lei era mia sorella, Sara Viva Sorge, - scrive sulla sua pagina Facebook - . Era molto prudente, rispettava sempre i limiti, non usava mai il cellulare alla guida, e addirittura non accendeva mai la radio. Mia sorella, infatti, è morta a seguito di un colpo di sonno, dopo aver lavorato per 17 ore consecutive presso la Fondazione San Raffaele di Ceglie Messapica, dove svolgeva la professione di infermiera da appena tre settimane». 

Flavio è un fiume in piena: «L’inesperienza di mia sorella non ha però fermato l’istituto in questione dal sottoporla a ritmi di lavoro massacranti - continua a scrivere - e ad arrivare a gestire 28 degenti in una notte. Ma tanto si sa, i novellini appena arrivati sono carne da macello in queste realtà ospedaliere, che sono tanto attente alla salute dei pazienti, ma non a quella dei dipendenti. Questo post ha la funzione di denuncia sociale nei confronti della situazione in cui versano medici e infermieri, affinché, nel futuro, un’altra vita o un’altra famiglia come la nostra non venga distrutta».


La bimba ucraina con il fucile e il lecca-lecca: la foto diventa un simbolo. Ecco la sua storia

Dopo la donna incinta di Mariupol, la cui foto è diventata un simbolo dei bombardamenti su un ospedale pediatrico, spunta un'altra immagine iconica del conflitto in Ucraina: stavolta la protagonista dello scatto che è già diventato virale è una bambina di 9 anni, con un fucile a doppia canna tra le mani e un lecca-lecca tra le labbra, seduta sul davanzale della finestra di un edificio squassato dal fuoco russo.

Una foto fortissima, il simbolo dell'infanzia negata nel Paese invaso da Mosca, ma anche con un'espressione di sfida, non di terrore, come a raccontare la fierezza del popolo ucraino anche in così tenera età. La foto, scattata dal padre della bambina, Oleksii Kyrychenko, e postata su facebook sotto al titolo 'Ragazzina con caramella' proprio per «portare l'attenzione del mondo sull'aggressione russa», rimbalza sui social dopo che è stata ripresa da Donald Tusk, ex presidente del Consiglio europeo. «Per favore, non ditele che sanzioni più dure sarebbero troppo costose per l'Europa!» è il messaggio con cui il politico polacco accompagna il suo post, riferimento ai timori di alcuni settori economici per un'escalation di sanzioni.

I capelli castani intrecciati con un nastro che ha i colori giallo-azzurro della bandiera ucraina, la gamba destra distesa lungo il davanzale e lo sguardo volto verso l'esterno, come un soldato che sta di guardia, un soldato di soli 9 anni che non pare affatto terrorizzato. Per quanto 'costruita', la foto è d'impatto così' forte che in poche ore è diventata virale. I retweet del solo post di Tusk sfiorano quota 5.000, su facebook il papà Oleksii supera le 200 condivisioni. Una foto-icona della tragedia dei bambini, sfollati, privati della scuola, uccisi dai bombardamenti, colpiti persino alla nascita negli ospedali pediatrici come a Mariupol, e di una resistenza che non intende piegarsi.

giovedì 10 marzo 2022

Salvini, tapiro d'oro di Striscia la Notizia: «Sono orgoglioso, lo metterò all'asta per aiutare l'Ucraina»

Striscia la Notizia, tapiro d'oro a Matteo Salvini: «Sono orgoglioso, lo metterò all'asta per aiutare l'Ucraina». Valerio Staffelli incontra il leader della Lega dopo la “missione” in Polonia dove Wojciech Bakun, il sindaco di Przemyśl (città al confine con l'Ucraina), lo ha duramente contestato.

Questa sera a Striscia la notizia (Canale 5, ore 20.35) Matteo Salvini riceve il Tapiro d’oro dopo la “missione” in Polonia dove Wojciech Bakun, il sindaco di Przemyśl (città al confine con l'Ucraina), lo ha contestato usando la maglietta con il volto di Vladimir Putin che il leader della Lega aveva orgogliosamente sfoggiato in passato.

«Era anni fa, quando nessuno bombardava», dice Matteo Salvini a Valerio Staffelli. «Sono orgoglioso di aver ricevuto questo Tapiro perché viene da una missione di pace. Noi eravamo lì per aiutare quei bimbi, poi il sindaco ha preferito far polemica. Mi spiace, perché la guerra non dovrebbe portare divisioni. Manderò il Tapiro al sindaco. Anzi, lo metto all'asta su Instagram e se raccogliamo una bella cifra la usiamo per mandare qualcosa di buono in Ucraina».

mercoledì 9 marzo 2022

Olga Dyadiv, l'ansia della soprano in collegamento dall'Ucraina: «Noi circondati, non possiamo andare via»

Olga Dyadiv in collegamento con “Oggi è un altro giorno” di Serena Bortone da Cherson, cittadina ucraina occupata dai russi. Una grande ansia per il soprano, costretta in casa dalle forze nemiche: «Siamo circondati e non possiamo andare via».

Olga Dyadiv in collegamento con “Oggi è un altro giorno” ha raccontato la difficile vita quotidiana a Cherson, città occupata dalle truppe russe: «La situazione è complicata – ha spiegato -  i soldati russi sono qui. Abbiamo un problema perché siamo a 100 km dalla Crimea. Siamo bloccati, siamo circondati e non possiamo andare via. Non ci sono bombardamenti. Possiamo uscire di casa ma non ci possiamo spostare e cambiare città perchè i soldati aprono il fuoco sulle nostre macchine. I militari sono qui, sono per strada e sulla tv russa dicono che vogliamo vivere con loro, ma è solo propaganda, non è vero. Vorrei ringraziare gli italiani, state parlando del nostro problema e del nostro dolore, speriamo che la situazione possa migliorare al più presto».

venerdì 4 marzo 2022

Marco, bancario di 53 anni sposato con due figli, va a combattere i russi: «Sarò un soldato in Ucraina»

Un bancario pronto a lasciare il suo lavoro per andare a combattere la guerra in Ucraina. E’ la storia di Marco Schiara, 53 anni di Torino, sposato e con due figli di 19 e 5 anni, che dopo 22 anni di lavoro in banca ha deciso di partire per raggiungere le zone del conflitto e unirsi alla legione straniera che si sta formando per affiancare l'esercito nella lotta contro le truppe russe.

In tempi di guerra Marco Schiara è pronto ad andare a combattere. Originario di Torino, 22 anni di lavoro in banca e una famiglia con due che ha già dato accoglienza agli sfollati, ha dato la sua disponibilità per partire e aiutare l'esercito ucraino contro le truppe di Putin: «Voglio difendere – ha spiegato in un’intervista a “Repubblica” -  i diritti di quel Paese e di tutta l'Europa. Non dico che debbano farlo tutti, ma io sono disposto a farlo. Domenica scorsa ho preso contatti con l’ambasciata ucraina durante la manifestazione di piazza Castello e ho dato la mia disponibilità ad andare in guerra, ma mi hanno risposto che servono documenti e autorizzazioni: passaporto, visto, autorizzazione delle autorità italiane perché al mio ritorno non vorrei avere problemi, oltre all'autorizzazione del mio datore di lavoro. La mia speranza è che quando tutti questi saranno a posto la guerra sia già finita».

La moglie è al suo fianco anche se non condivide la sua scelta e stesso Marco, che alle spalle ha una preparazione per questo tipo di situazioni legata al solo servizio militare e possiede il porto d’armi a scopo ludico, sottolinea che la situazione si sta velocemente complicando: «Putin sta dimostrando che le sue mire vanno oltre l’Ucraina, il conflitto potrebbe estendersi con conseguenze ancora più gravi. Se ci fosse un attacco nucleare non sarebbe più al sicuro nessuno, in tutto il mondo. Vivere a Torino o Kiev farebbe davvero poca differenza a quel punto. Purtroppo tanti segnali dicono che stiamo andando in quella direzione. Mio figlio maggiore ha capito le mie ragioni».


mercoledì 2 marzo 2022

Il tenore Vittorio Grigolo, il dramma a "Storie italiane": «Paura per la mia fidanzata in fuga da Kiev»

Il tenore Vittorio Grigolo in collegamento con “Storie italiane” di Eleonora Daniele su RaiUno racconta la paura che sta vivendo per via della fidanzata, Stefania Seimur, mamma di sua figlia Bianca Maria, in fuga da Kiev dopo lo scoppio della guerra per l’invasione delle truppe russe.

Vittorio Grigolo, a Storie Italiane, è in ansia per la fidanzata Stefania Seimur in fuga da Kiev dopo lo scoppio della guerra. Il tenore ha raccontato, in collegamento da Vienna, il viaggio della compagna per fuggire dal conflitto: «E’ partita con la mamma – ha spiegato -  Con amici si sono raggruppati in un appartamento a Kiev. Nel momento in cui suonava la sirena scendeva in metropolitana. Si è portata dietro una signora con un bambino con il quale ha un legame. Sono in viaggio insieme in 4. Il primo treno diretto per Varsavia non è riuscito a prenderlo, ma è salita sul secondo diretto a Leopoli, un’ora e quaranta circa dal confine polacco. Poi hanno dovuto prendere un pullman, è un viaggio che non augura a nessuno. In Polonia c’è molta accoglienza, ho visto le foto degli aiuti umanitari e dedizione da parte di tutti per aiutare queste persone che stanno vivendo da giorni una situazione indescrivibile e inattesa.  Stefania ha passato il confine e siamo sollevati perché sappiamo che lei è salva, ora però dobbiamo ritrovare tutti armonia e pace».

La situazione sul campo di guerra è comunque drammatica: «Non ci rendiamo conto di cos'è la guerra fino a che non ci tocca, fino a che non ci bussa alla porta, fino a che non vediamo un ferito, fino a che non vediamo il morto davanti a noi. Se lo vediamo in televisione sembra tutto finzione. Poi, quando ci passano davanti ci svegliamo. E questo incubo diventa realtà».

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