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domenica 9 maggio 2021

Fedez, Baudo: «Se avessi condotto io il Concertone avrei spento telecamere»

Pippo Baudo contro Fedez. «Se avessi condotto io il Concertone del Primo Maggio avrei spento le telecamere a Fedez durante il suo discorso. Per querelarlo è troppo tardi, equivarrebbe solo fargli il doppio della pubblicità».  La vede così Pippo Baudo che all'Adnkronos spiega: «Fedez ha esagerato. Poteva fare spettacolo, mentre fa ogni cosa per essere protagonista. E ha sbagliato a fare quel discorso in una sede che non era sua. L'errore che ha commesso la Rai - scandisce Baudo - è stato quello di non dire semplicemente che quel palcoscenico era il suo e a lei competeva l'autorizzazione. Chiedere il testo dell'intervento di Fedez è stato senza dubbio corretto. Se tu vieni a casa mia e io ti ricevo nel mio salotto, io voglio sapere cosa ci vieni a fare. E poi gli argomenti che Fedez ha toccato sono complicati e non si può utilizzare il mezzo pubblico in maniera così indiscriminata. Bisogna stare attenti perché si ripercuote sulla società in modo divisivo».

«Quanto si prefigge il Ddl Zan è già previsto dalla nostra Costituzione nei primi 12 articoli, quelli fondamentali. Lì si legge chiaramente, al primo comma dell'articolo 3, che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, oltre che di condizioni personali e sociali. Il Ddl Zan è un raddoppio». 

Pippo Baudo, conversando con l'Adnkronos, si sofferma sul disegno di legge che sta facendo discutere da tempo politici e personaggi pubblici, vieppiù dopo il discorso di Fedez sul palco del Concertone del Primo Maggio. «Abbiamo fra le più belle carte costituzionali del mondo - rimarca Baudo - È inutile aggiungere un'altra legge che confonde le cose. La nostra Costituzione è perfetta ed è garantista al massimo. Il Ddl Zan è la complicazione delle cose semplici. La vita che facciamo e, in particolare, la vita che conduciamo in Italia, ci ha dato tutte le marce che ci servono per vivere tutti insieme con tutte le diversità e le mentalità che si possono avere».

giovedì 22 aprile 2021

Brumotti aggredito dagli spacciatori, Chef Rubio lo attacca: «Infame, troppe poche te n'hanno date»

L’inviato di Striscia la Notizia Vittorio Brumotti è stato aggredito qualche giorno fa nel quartiere Quarticciolo dove stava documentando lo spaccio di droga: non certo la prima volta che a Brumotti accade qualcosa del genere, dato che ci sono parecchi precedenti analoghi in giro per l’Italia. Stavolta però c’è qualcuno che lo ha pesantemente criticato: parliamo di Chef Rubio, che su Twitter si è espresso contro l’inviato del tg satirico di Canale 5, scatenando il dibattito.

Sul suo profilo, Rubio scrive: «Non sapete nulla del core immenso del Quarticciolo, voi giornalisti da strapazzo vi dovreste vergognare per la propaganda infame che riservate a chi è abbandonato dallo Stato, e resiste nonostante tutto con dignità e umanità. Brumotti sei un infame - conclude - troppe poche te n’hanno date». Parole che gli sono costate critiche e attacchi anche dal mondo politico, con Giorgia Meloni che lo ha definito «vergognoso. E lui ribatte: «Se faceste il vostro, lo spaccio in periferia e nei quartieri abbandonati dalle istituzioni non sarebbe necessario. Vacce al Quarticciolo invece de sta sui social». 

Infine, a Dj Ringo che solidarizza con Brumotti affermando che «è brutto leggere Chef Rubio inneggiare violenza», risponde: «Dove sta l’inneggio? C’è il rammarico semmai che tutte le pizze che ha preso negli anni (un po’ gli piace, se no non si spiega) non gli siano servite ad imparare la lezione». E per chiudere in bellezza, dà a RIngo dell’«analfabeta funzionale». L’argomento è finito rapidamente in tendenza su Twitter, con migliaia di utenti che hanno commentato, dividendosi tra chi gli dà ragione e chi lo attacca.

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