venerdì 11 giugno 2021

Denise Pipitone, testimone a Storie Italiane: «La donna nel video è mia zia. Nel campo Rom una ragazza terrorizzata e senza denti»

Storie Italiane torna sul caso di Denise Pipitone e si collaga in diretta con una ragazza, Mariana Trotta. La ragazza spiega la sua storia, lei è di origini rom, ma è stata adottata e vive da anni in Italia. Negli anni ha sentito il bisogno di conoscere la sua famiglia biologica e in quell'occasione ha incontrato la donna che appare nel video in cui si vede quella che molto probabilmente potrebbe essere Denise a Milano insieme a una donna di origini rom.

Mariana spiega di non aver seguito la vicenda di Denise, essendo lei molto piccola. Dopo che il fatto è tornato sulle pagine di cronaca, lei ha notato il video pubblicato da Grieco e in quel caso ha riconosciuto la donna del vide. Spiega di aver fatto la segnalazione alle autorità e ha raccontato quello che è successo: «Io sono una ragazza adottiva di origini rom e circa 3 anni fa ho avuto il desiderio di trovare la mia famiglia e nel 2018 sono riuscita a risalire ai miei genitori biologici e sono andata a trovarli a Parigi”. La ragazza spiega di aver rintracciato i suoi tramite un'assistente sociale, li ha rintracciati su Facebook e dopo qualche giorno ha deciso di andarli a trovare a Charles de Gaulle.

La ragazza spiega di essere stata una settimana con la sua famiglia di origine e in quell'occasione vide la mamma e la sorella all'inizio in un albergo e poi è stata portata in un campo rom. In quell'occasione ha visto la donna che poi ha riconosciuto nel video: «Questa donna nel campo era una figura importante, la mattina tutti andavano a chiedere l'elemosina e lei cucinava per tutti, mi rimase impressa perché era una persona che era un punto di riferimento. Che poi quella donna sarebbe anche mia zia». Specifica che non sia la zia di sangue ma la compagna del fratello del padre biologico. Spiega di non avere tracce di questa persona, la sorella le ha detto tempo fa però che era ancora a Parigi: «Non so il nome, dicono che si chiamava Silvana me da me si faceva chiamare Florina. Io con lei ci ho parlato poco, parlava italiano ma con me non ha parlato molto».

Mentre parla però Mariana non nasconde la sua paura: «C'è da pensare che questa è gente pericolosa, io sono cresciuta in modo diverso per fortuna, io non so se stanno ancora insieme con mio zio, ho chiesto a mia sorella ma lei è vaga non mi dà notizie specifiche. Io ammetto di avere paura, io ci ho messo la faccia, ma queste persone hanno dei giri particolari, non sono sciocchezze. Fuori da questo campo c'erano delle sentinelle, mio fratello è stato in galera a Roma, quando sono tornata mi sono detta che non ero così, ma questa storia mi ha segnato molto». Affermando che il clan a cui appartiene la sua famiglia di origine appartiene a una nota famiglia mafiosa romena.

Poi ricorda di una ragazza che era la figlia dello zio e di Florina: «Io non ho mai sentito chiamarla Danas, ma questa ragazza non sapeva la sua età, avrà avuto tra i 17 e i 18 anni. Era molto traumatizzata, parlava pochissimo francese, parlava poco italiano, parlava sinti, ma non parlava quasi mai in realtà e si faceva capire a gesti. Era messa male, ricordo che non aveva i denti, spesso le tremavano le mani. Ricordo che era molto controllata e che non le veniva mai permesso di uscire nel campo rom». Poi ricorda un dettaglio: «Una volta io e la ragazza siamo state sole in camera e lei mi disse che non sapeva chi fosse la sua famiglia biologica e non sapeva la sua identità, mi fece questa confidenza che mi toccò molto perché io vivevo la stessa cosa».

Questa ragazza si chiamerebbe Antonia, non ha contatti telefonici ma ha diversi profili Facebook, circa 13, con cognomi diversi. Spiega di averle chiesto l'amicizia e di averla provata a contattare ma non ha mai ricevuto risposta. Dalla sorella ha appreso che la ragazza ora si troverebbe in Romania, dopo essersi trasferita probabilmente dopo aver conosciuto un ragazzo con il quale stava insieme ma con cui potrebbe ora essersi lasciata. 

Nessun commento:

Posta un commento

Post in evidenza

Carmen Russo ed Enzo Paolo Turchi denunciati dai domestici per violenza e sfruttamento del lavoro irregolare

Carmen Russo ed Enzo Paolo Turchi sono stati denunciati per sfruttamento del lavoro irregolare e violenza domestica dai loro domestici. A sp...